175-Ciò che fa la differenza
Segni
Manuela 

Manuela scrive:
Quando veniamo al mondo, iniziamo tutti dallo stesso punto di partenza?
Forse.
Comunque sia, a me viene da pensare che a prescindere dalle condizioni oggettive della nostra esistenza terrena, intese come per esempio la salute fisica e mentale, il benessere economico, buone relazioni con i propri cari e sociali, l'istruzione, il successo professionale e quant'altro, ci sia qualcos'altro che fa la DIFFERENZA!
Cosa?
Visto che per queste cose non si hanno certezze, quindi la mia è solo una ipotesi, presumo il LIVELLO DELLE NOSTRE ANIME.
Perché persone tribolate dalla vita, nonostante le privazioni che subiscono, riescono a dare tanto e invece persone oggettivamente più fortunate, a volte sono così tristemente complicate, quindi, sempre incattivite con tutto e con tutti?
Voglio credere che ognuno di noi abbia un'Anima più o meno antica, quindi, con più o meno esperienza esistenziale e da ciò derivi ogni aspetto più intimo della nostra personalità, a prescindere se siamo nati in una mangiatoia, oppure, in una lussuosa clinica...
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Risponde Lunadivetro
Partiamo tutti dallo stesso punto?
No.
In primo luogo perché siamo tutti diversi l'uno dall'altro. Ognuno di noi, ad esempio, ha un suo carattere (ossia un'impronta). E poi è diverso lo scopo di ciascuno. Sarebbe bene abituarci a considerare con la dovuta attenzione questo fattore importante, che invece spesso trascuriamo. Ogni uomo ha un cammino diverso da fare, uno scopo a cui adempiere. Diversamente la società non avrebbe senso. Gli aiuti che riceviamo dall'alto servono prevalentemente a favorire la realizzazione di questo scopo.
Oltre a questo, naturalmente, ci sono altri motivi per cui le condizioni di nascita sono diverse... ma non ci addentriamo ora in questo discorso. Basti sapere che niente è un caso.
Non è l'anima ad avere esperienza. È l'uomo nella sua interezza a consentire le esperienze all'anima. È vero che esistono anime più o meno "antiche", ma la nostra evoluzione non è data da questo.
L'anima trasmette i suoi impulsi alla mente; poi subentra la coscienza, che accetta o rifiuta ciò che viene proposto. È chiaro che una coscienza limpida reagirà in modo diverso da una coscienza torbida. Ciò che noi, nel nostro insieme - mente, coscienza, cuore, corpo - accetteremo di essere, andrà a costituire il bagaglio di esperienza della nostra anima. Quindi l'evoluzione non consiste nell'avere un'anima antica e carica di esperienze, ma nella capacità di ascoltare gli impulsi dell'anima; e questo avviene in base a come l'uomo nella sua totalità decide di essere e di vivere, e di mantenere i collegamenti tra mente, coscienza, cuore e anima.