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Il viaggio di Iside

Arte e magia > Dipinti
IL VIAGGIO DI ISIDE
Il viaggio di Iside
pittura su vetro
cm 50 x 50
«...Quattordici i frammenti da cercare, quattordici le loro direzioni.
Ma passo dopo passo, seguendo quel percorso, scoprirono che ognuna celava un messaggio,
era una porta verso la conoscenza...

La prima fra le quattordici strade
conduce al sole, fuoco della vita,
immagine del volto invisibile
del Padre d'ogni cosa e d'ogni dio.
Per giorni e giorni, con gli occhi socchiusi,
pazientemente frugano tra i raggi,
finché ritrovano il cuore dell'uomo.
Un'altra via le porta sulla luna,
l'astro che brilla di luce riflessa
e nasconde e rivela al tempo stesso
l'insostenibile luce divina.
Alla ricerca del terzo frammento
s'incamminano leste verso Orione,
costellazione del cielo d'inverno
in cui l'essere umano si rispecchia.
Rovistano le stelle ad una ad una
e Iside, prima d'allontanarsi,
con mani delicate l'accarezza.
Poi percorrendo uno stretto sentiero
salgono fino alla Stella Polare,
che indica ad ognuno il proprio Centro,
il punto più elevato d'esistenza.
Per un passaggio ad altri sconosciuto
trovano subito la via di Sirio,
stella che sfolgora accanto ad Orione
e della stessa Iside è dimora.
Da qui proviene e qui sempre ritorna,
Iside che rifulge accanto all'uomo,
perché è la luce della sua coscienza.
Si dirigono poi allo Scorpione.
Devono avvicinarsi con cautela,
attente alla sua coda velenosa
che tiene in sé tutto il male del mondo.
E quando arrivano all'Orsa Maggiore
scorgono un altro aspetto della vita:
il  lato negativo delle cose.
Le sette luci dell'Orsa celeste
non scendono mai sotto l'orizzonte;
così è il male, che si vede sempre,
e getta le sue ombre dappertutto.
L'ottava strada le porta alla Bilancia
e mostra l'equilibrio e l'armonia,
leggi immutabili dell'universo,
principio e fondamento d'ogni cosa.
L'armonia che respirano nel cosmo
le conduce sul suolo d'un pianeta:
è Venere, che parla di bellezza,
profusa a piene mani nel Creato.
Ma noi siamo incapaci di vederla,
quando sono offuscati i nostri occhi
dal buio delle tenebre interiori.
E questo è ciò che insegna il Capricorno:
vi è un lato sacro in tutto ciò che esiste
e in tutto è contenuta una scintilla,
riverbero della divina Luce.
Attraversando oscure nebulose
raggiungono le stelle dei Gemelli,
dove si assiste alla lotta interiore
che vive l'uomo diviso in se stesso,
quando il suo cuore è attratto da qualcosa
ma un'altra ne desidera la mente,
e oppone il suo pensiero al sentimento.
Cercando tra le vie della Galassia
giungono infine alle stelle dei Pesci.
Qui restano stupite per l'annuncio
dell'epoca di un grande Salvatore.
Il viaggio si conclude su Mercurio,
pianeta su cui devono fermarsi
per imparare la vera magia,
ch'è la visione esatta delle cose.
Nei numeri la scoprono nascosta,
negli esseri, nei nomi e nelle forme,
perché della magia tutto è intessuto.

Solo tredici, però, sono i pezzi ritrovati. Ne manca uno. Inutilmente si affannano a cercare, a interrogare gli astri, a scrutare fra i mondi. L'ultima strada non passa per il cielo. L'ultimo frammento appartiene alla terra.»

Maria Antonietta Pirrigheddu 2007
tratto da "Stelle di Osiride - Storie dal Libro del Cielo"


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