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Dodici miti, antiche profezie che parlano dell'oggi

Eventi
LA STRADA DEI MITI

Dodici potenti racconti, dodici antiche profezie che, da tempi immemori, sorreggono la cultura mediterranea.
Mentre ci immergiamo nella potenza di immagini che evocano mondi, si dipanano le storie di bizzarri personaggi.
Sfilano sullo schermo della mente i matti di Rivalta, le tavole di un erbario colmo di mistero, le bagnanti distese al sole seminude inconsapevoli di essere ritratte, il bestiario di uno strano medico, i tarocchi di un nobile in miseria…
Sono storie di individui che, senza saperlo, portano sulle loro spalle il peso e l’onore della Memoria della terra.
Li incontriamo in questi libri, frutto della collaborazione tra Enzo Fabbrucci (Fabel) e Maria Antonietta Pirrigheddu.


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Le dee nude nel Mediterraneo (Fabbrucci-Pirrigheddu)
Bartolo è un talentuoso pittore che non riesce a trovare l'ispirazione necessaria per restaurare una Madonna. C'è qualcosa di inquietante in quella tela, qualcosa che ammalia e respinge allo stesso tempo.
Sarà il contatto con le donne vere, quelle distese al sole sulle spiagge mediterranee, a fargli ritrovare l'estro. Ma soprattutto l'incontro con una misteriosa viandante, che si dice abiti in quelle terre da secoli...
La Città del Sasso è popolata da un'umanità variegata: soldati, cortigiane, prelati, prostitute, contadini, signori e gente altolocata, miserabili e accattoni. Sono tutti ammassati lì, nella città inventata dal grande Cosimo de' Medici. Ciascuno con la sua storia, spesso tragica, che verrà tramandata da una pittrice capace di leggere i lineamenti. Perché il volto parla anche quando la lingua non ne ha voglia.
Volti di antiche genti (Fabbrucci - Pirrigheddu)
Erbario di una suora analfabeta (Fabbrucci-Pirrigheddu)
Ecco Romilda, diventata suora per caso, mai compresa né accettata dai suoi simili, forse una discendente di stirpi ormai scomparse.
Romilda è davvero diversa: perché vive in assoluta sintonia col mondo vegetale, ne capisce istintivamente i segreti e le reali funzioni, sa vedere cosa accade sottoterra, nel mondo capovolto delle radici.
Romilda non sa che l’attende un viaggio sconcertante, durante il quale entrerà nelle viscere della Conoscenza vegetale. Quella Conoscenza che di solito è negata agli esseri umani, che amano restare alla superficie delle cose.
Non ne riporterà alcun ricordo, ma solo un grande stupore. Lo stesso stupore che si dipinge sul volto di chi ha la fortuna di vedere il suo erbario, su tavole da lei dipinte con maestria e corredate da descrizioni fantastiche.
Dodici Arcane Profezie (Fabbrucci - Pirrigheddu)
La segreta conoscenza che attraversa la storia si riverbera in mille miti, racconti, leggende… Innumerevoli fili che si intrecciano in storie gravide di significati, di insegnamenti, addirittura di profezie.
Non ne conosciamo gli autori primordiali; sappiamo però che ciò che è arrivato fino a noi è stato rimaneggiato, riscritto, talvolta mutilato, perdendo parte del suo succo vitale.
Eppure c’è chi riesce ancora a dare vita e senso a queste trame sfrangiate. C’è ancora chi cerca di rimetterne insieme i frammenti, riconsegnandoci almeno in parte il senso antico. E forse in Italia è più facile ricostruire questa tela di saperi mitici, perché qui si sono incontrate le culture maggiori del globo terracqueo: egizi, sumeri, ebrei, greci, latini, celti hanno mescolato qui le loro orme, magari camminando insieme ad altre civiltà più misteriose.
Popoli celesti - Enzo Fabbrucci
Le pietre conservano memorie: trattengono le immagini di eventi antichi, le orme di passaggi apparentemente cancellati dalla faccia della terra. Perché ogni cosa lascia le sue tracce, e i sassi le raccolgono. E le raccontano ai quattro venti…
Chi è passato lì prima di noi? Che cosa hanno visto i massi che ora segnano un sentiero, o le montagne? Chi venne a visitarci, oltre alle comete e agli dèi della mitologia?
La storia conosciuta può farci tornare indietro solo di pochi minuti nel grande orologio terrestre. Ma cosa c’era nelle ore e nei giorni precedenti? Davvero prima non è accaduto niente, da queste parti, se non qualche lotta tra dinosauri?
Vi sono luoghi che suggeriscono altre narrazioni. Ogni tanto qualcuno ne ha sentore, e li frequenta aspettando un messaggio più chiaro, un’intuizione.
A volte sono gli artisti a capire prima. Perché l’arte cammina avanti e indietro in quell’orologio, portando visioni.
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