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Commenti a "Di segni e di simboli"

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Commenti a
Orsola - Genova     26.11.14
Guardando il film il codice Da Vinci, pertanto enigmatico, ho seguito la spiegazione della parte maschile e femminile che si completano. È un po' vago ma anche in altre religioni troviamo gli stessi simboli. Il codice è un film sul percorso delle religioni al graal, forse sono indicazioni vere? Io ricordo vagamente, dimmi che ne pensi.

Risponde lunadivetro:
Un film non può essere definito un "percorso", soprattutto un film di questo genere. Certo il codice da Vinci contiene numerosi spunti... e non sarebbe male se rispondessimo al suo invito di porci delle domande. Ma certo non ci dà alcuna risposta. Le risposte e gli approfondimenti su questi temi vanno cercate altrove, con grandissima pazienza e apertura mentale, e soprattutto senza credere alla prima "verità" in cui si inciampa.
Luca - Bressanone     06.10.12
Ciao, complimenti, cercavo da un po' qualcuno che ne sapesse qualcosa di più sulla Kabbalah e sui segni ebraici e che potesse spiegarmi almeno la sua versione su l'origine o la tradizione riguardo quelli che tu chiami i 72 volti di dio o angeli. Io sono un ricercatore riguardo le funzioni archetipe, come interfaccia tra le cause ignote e gli effetti noti. Ho studiato gli archetipi e investigato su di essi da 2 anni circa.
Dunque.
È molto illuminante quando si descrive dove si nasconde la luce. È molto logico che la luce si nasconda nelle tenebre e che sia necessario essere coscienti del proprio lato oscuro affinché la luce emerga. Ma anche nella luce c'è di più che solo la luce: ci sono le funzioni archetipe e i "nomi di Dio". E qui arriviamo al vero motivo che mi spinge a scrivere al Kabbalh centre, dove non mi ha ancora risposto nessuno,  in realtà volevo rivolgermi direttamente all'autore, il Rev. Y. Berg, ma non ho trovato la email personale.
1) Perché i circuiti vibrazionali sono proprio quelle combinazioni? Ovvero chi o che cosa stabilisce che le forze vadano composte in quel modo?
2) Come si fa a sapere che nei versi 19,20 e 21 di Esodo 14 esiste l'anagramma di 72 codici ?
3) In tutta la Bibbia esiste solo quella posizione per le 72 forze divine? E perché solo 72 combinazioni?
4) Crede che Mosè ne fosse a conoscenza? Che sia stata questa la fonte del potere di Mosè sulla gente fatta uscire dall'Egitto?
5) Come fa a sapere come decifrare e ricomporre le forze dei tre versetti? Chi ha scritto come vanno combinato le "lettere"?
6) È d'accordo con il Rev. Star Tenen della Meru Foundation che la forma grafica degli archetipi, che sono le forme delle lettere ebraiche, siano le 22 posizioni in cui si possano mettere la stilizzazione (MNZPK) delle mani?
7) Le forze-funzioni sono immagini dell'archetipo che si manifestano anche in forme meccaniche, parole ecc. pensa che esistano anche forme numeriche? Cioè in forma di sequenze?
Lei dice che la Kabbalah è la fonte di molte conoscenze e discipline di conoscenza che si sono sviluppate nel corso della storia ufficialmente riconosciuta. Ma la Kabbalah ha comunque origini egizie. Giusto? Mosè era stato allevato come un membro della famiglia del faraone. 100 anni prima Akhenaton introdusse il monoteismo e fece raffigurare i 22 segni meravigliosi che aveva scoperto essere la fonte della saggezza: i 22 archetipi. Aveva forse esposto pubblicamente conoscenze che erano appannaggio solo di sacerdoti iniziati? E quindi il popolo non capiva e i sacerdoti o i depositari delle conoscenze segrete uccisero anche il di lui figlio Tutankhamon? E restaurarono subito i precedenti culti politeisti.?
Il mio studio sugli archetipi è iniziato con il libro di Mario Pincherle: gli archetipi, le funzioni dell'universo.

Risponde lunadivetro:
Ciao, Luca. Io non sono una cabalista, e perciò non posso rispondere alle tue domande con la profondità necessaria. Se al Kabbalah Centre non ti hanno risposto, insisti oppure rivolgiti a qualche altra Scuola adatta. A me interessa più scoprire come queste 72 forze divengano energie concrete dentro l'uomo che decide di accettarle.
Faber - Roma     29.09.12
Salve,
complimenti per l'interessante sito, stavo riflettendo su quanto scritto riguardo gli angeli e i nomi divini. Leggevo che scrivere un sigillo significa richiamare, invocare l'angelo o essere divino, e pensavo che per richiamare un angelo bisogna anche avvicinarsi interiormente alla sua purezza, o più precisamente alla virtù che l'angelo possiede. Per questo il lavoro su se stessi, la purificazione, o sgrossamento della pietra grezza è assai importante. Perché non siamo tanto noi a salire verso il divino ma, appunto, è il divino (invocato o richiamato) che discende in noi quando ne siamo degni.
Naturalmente è solo una mia riflessione.
Grazie ancora per il bel sito.
Saluti,
Faber
Diego - Milano     16.09.12
Penso che il tetragramma indica anche una mano umana sinistra

Risponde lunadivetro:
Forse vuoi dire l'esagramma... Ma perché sinistra?
Pur se hanno la loro simbologia, mano destra e mano sinistra sono comunque complementari. L'esagramma insegna appunto il concetto della complementarietà degli opposti: maschile e femminile, spirito e materia, destra e sinistra, rigore e clemenza... e anche bene e male, indispensabili entrambi all'evoluzione.
Xena - CT     19.05.12
Credo in DIO e leggo la sua parola senza affidarmi nei rituali dell'uomo e vari istituzioni... ho letto l'articolo e mi chiedo se chi ha scritto il tutto ha pure letto le sacre scritture...? Salomone non era un mago... non esistono oggetti, simboli, talismani ecc che possano salvare e tanto meno non esiste magia bianca o nera che possa essere buona o cattiva... la magia è tutta cattiva secondo quanto esprime la bibbia ed è verità.
Articolo interessante pur riconoscendo alcuni passaggi errati che inducono, per chi non ha conoscenza delle sacre scritture, alla confusione... BABEL...

Risponde lunadivetro:
Opinione rispettabile, come tutte le opinioni espresse con garbo. Però mi chiedo anch'io una cosa: lei ha letto tutte le Sacre Scritture? Ed è assolutamente certa di averle interpretate correttamente? Ed è altrettanto sicura che la versione che ha in mano (anzi, la piccola parte che ha in mano) corrisponda alla versione originaria?
Ecco, se può in tutta coscienza affermarlo, allora il suo pensiero è ben fondato. Ma se ha qualche dubbio in merito... resta appunto solo un'opinione.
Quanto al fatto che un oggetto o un talismano possano salvare qualcosa o qualcuno, sicuramente non lo ha letto in questo sito. Ma sarebbe interessante chiederle cosa si intende esattamente con la parola "salvare"...
Shaky - Milano     29.03.11
Il suo articolo è bello ma mi sto chiedendo: ma nella vita questi angeli ci aiuteranno veramente quando siamo in difficoltà o ci abbandoneranno? Io ho visto questo angelo ma lo stesso avevo paura di guardarlo l'ho visto ma solo per pochi secondi perché avevo paura di qualcosa, mi sono sentita passare tutta la vita davanti. E poi che c'entrano quelle scritture, soprattutto "ERA E SARÀ"?? SE MI RISPONDE MI TOGLIE TUTTI I MISTERI CHE HO IN TESTA GRAZIE E ARRIVEDERCI.

Risponde lunadivetro:
Perché hai avuto paura di "guardare"un angelo? Possiamo aver paura delle cose brutte, non di quelle belle. E se tu hai potuto scorgere anche solo per un attimo una simile luce, non dovresti temerla. In realtà ne hai avuto paura perché non credi davvero alla sua esistenza. È la non conoscenza che ci fa tremare! La paura ci impone di scappare, anziché cercare e approfondire. D'altra parte, se tu ci credessi non ti metteresti nemmeno il dubbio di un suo abbandono. Questo dubbio possiamo averlo riguardo agli esseri umani, che sono volubili e inaffidabili, ma non riguardo agli angeli.
Noi pensiamo agli angeli come ad esseri potenti, o addirittura onnipotenti. Invece un angelo si ritrae prontamente di fronte alle nostre reazioni negative. Se lo cerchiamo si fa trovare; se lo ignoriamo certo non ci forza. Perciò non è lui ad abbandonarci, ma siamo sempre noi ad "abbandonare" lui. Il suo aiuto principale, quando richiesto, consiste nel dare agli uomini la forza di affrontare situazioni ed eventi nel migliore dei modi.
Ti sei vista passare tutta la tua vita davanti... Ma sei stata capace di fermarti ad ogni singolo fotogramma? Di fermarti ai passaggi importanti? Di fronte alle cose che sono state e a quelle che avresti voluto ma non si sono verificate? Se hai potuto rivedere la tua vita in un attimo, è perché tu possa capire meglio la varie tappe, la cui importanza avevi forse trascurato. Niente viene a caso. Anche dai momenti spiacevoli si possono trarre degli insegnamenti importanti. Perciò sfrutta questa opportunità! Approfondisci! La vita non passa mai "davanti". La vita è un continuo camminare guardare vedere... ma solo se lo vuoi. Puoi anche decidere di tapparti gli occhi e rinnegare tutto.
È proprio questo scorrere della vita ad essere sottolineato nel Tetragrammaton. I tre tempi verbali - ERA, È e SARÀ - ci riconducono all'Essere eterno, a Dio, che scende nel tempo attraverso l'uomo. ERA è ciò che non abbiamo conosciuto, ciò che ha permesso la formazione di ciò che È e che in seguito SARÀ. È Dio che fa esperienza attraverso le sue creature. Perciò anche l'uomo è colui che era, che è e che sarà: noi siamo ora ciò che siamo grazie a ciò che siamo stati in passato, e viviamo il presente costruendo ciò che saremo in futuro. Questa è la legge dell'evoluzione, fondamento dell'esistenza. Perciò come puoi avere paura di un simile concetto?
In queste tre parole è racchiuso il percorso della nostra stessa vita: l'inizio, la crescita e poi l'apparente fine, che non è altro che un nuovo inizio. Perché la vita non si ferma: cambia, scorre e si rigenera. E nel nostro scorrere ci riuniamo a Colui che la vita ci ha dato. Da dove proveniamo, lì torneremo, attraverso i nostri molteplici passaggi.
Ecco perché nei talismani si scrive spesso questa parola misteriosa, "Tetragrammaton": perché la legge dell'evoluzione è la forza principale che spinge in avanti l'uomo e l'universo. Senza evoluzione non c'è vita, perché niente può fermarsi o essere trattenuto.
Ti ringrazio per avermi invogliata ad integrare il mio articolo con questa riflessione.
Lolli - Toscana      18.12.10
Cosa mi puoi dire del fatto che istintivamente ho deciso di meditare in uno spazio delimitato dalla stella a sei punte? Tre pietre e tre candele, ognuna in un vertice. Grazie

Risponde lunadivetro:
Ci sono dei momenti nella nostra esistenza in cui, per un motivo o per l'altro, ci sentiamo in sintonia con determinati simboli. Una sintonia che talvolta si manifesta anche attraverso i sogni. Certo non è un caso se tu in questo momento senti il "bisogno" della stella a sei punte. Ricordiamoci che la sesta punta ci immette in un mondo diverso da quello quotidiano e abitudinario.
Tutto ciò che c'è da sapere sulla stella a sei punte va scoperto gradualmente, seguendo dentro noi stessi il suo richiamo. Ma prima di immergerci in queste nuove conoscenze è necessario conoscere e approfondire almeno in parte le cinque punte del nostro stesso essere. Comprendere solo teoricamente i significati di un simbolo, infatti,  non ci dà niente: è la consapevolezza dettata dall'esperienza vissuta a provocare la trasformazione e a sancire la vera scoperta. La curiosità fine a se stessa serve a ben poco; ma l'esperienza di un simbolo che passa attraverso la conoscenza di se stessi apre strade prima impensabili.
Floriana - Anagni      23.07.09
Gran bell'articolo!!!!
Denni      10.07.09
Ho appena finito di leggere un libro sull'argomento. Molto serio e anche abbastanza difficile. Qui invece con poche parole chiare c'è il concentrato di quello che ho letto.
Brava
Giusy      08.03.09
Molto interessante, mi piacerebbe approfondire, potreste suggerire dei testi seri?

Risponde lunadivetro:
Alcuni degli autori più seri che conosco sono Omraam Mikhael Aivanhov, Charles-Rafael Payeur, Geoffrey Hodson. Però quel che leggi sul mio sito si discosta spesso da quanto puoi trovare sui libri, perché le mie ricerche non si basano solo su questi: leggo, ma metto a confronto e cerco altrove ciò che sui libri non mi convince o trovo illogico.
Silvia      0610.08
Un articolo coinvolgente e molto chiaro!!
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