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Il mio testamento biologico e morale

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IL MIO TESTAMENTO BIOLOGICO E MORALE
  Credo in Dio
ma non in chi, nel nome di Dio, mi toglie la libertà di pensiero e la dignità.
  Accetto dalla mano di Dio la vita e la morte, ma rifiuto chi vuole impormi come vivere e come morire.
  So che la mia vita non mi appartiene, ma non voglio affidarla alla scienza o ad una religione.
  Scelgo la compassione e la misericordia, e non solo quando convengono alle mie ideologie.
  So che la sofferenza è spesso inevitabile, ma mi sgomenta chi, pur con buone intenzioni, condanna il prossimo a mali interminabili e senza senso.
  Credo che la vita sia relazione, attività, emozione, coscienza, volontà; e nessuna macchina potrà mai pensare, decidere, interagire per me.
  Rifiuto ogni forma di vita artificiale, finta, inconsapevole e senza speranza.
  Diffido di chi, in nome della vita, mi condanna ad una infinita agonia.
  Ho orrore di chi - medico o sacerdote - vuole sperimentare sulla mia pelle il suo desiderio di onnipotenza.
  Credo che la morte sia sacra quanto la vita, e che ognuno abbia il diritto di vivere e soprattutto di morire con dignità.
  Chiedo che il mio corpo sia curato da vivo, e non conservato quando è già cadavere.
  Non conosco l'ora della mia morte, ma voglio che, quando sarà giunta, nessuno mi impedisca di tornare a Dio.
«Laudato si', mi' Signore,
per sora nostra morte corporale
da la quale nullo homo vivente
pò scappare»
(Francesco d'Assisi)
Maria Antonietta Pirrigheddu
18.11.08

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