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La rivincita del talismano

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LA RIVINCITA DEL TALISMANO
  Talismani? Di questi tempi?!?
  Argomento delicato, perché chi ci crede più? Neanche i bambini credono più alle favole.
  Eppure... eppure, abbiamo scoperto quasi da poco che anche le favole, se lette in certo modo, contengono un fondo di verità. Sarà così anche per i talismani?
  La cosa strana è che quanto più crescono il nostro razionalismo e la nostra fierezza di uomini civili, tanto più si assiste ad un ritorno a quelle antiche idee che definiamo, con disprezzo, "superstizioni". Magari è un interesse tenuto ben nascosto (occhio ai benpensanti, mi raccomando); magari se ne parla solo per riderci su e mostrare quando ne siamo lontani...
  Ma forse è arrivato il momento di chiedersi se sia davvero un bene il nostro distacco da tutto ciò che è oscuro, misterioso o, per usare un termine intriso di pregiudizi, magico. Può essere che, con il nostro atteggiamento super-razionale, ci stiamo privando di qualcosa d'importante? Di un lato fondamentale dell'uomo e della vita?
  Certo è un po' ingenuo pensare che un oggetto - qualunque oggetto - possa "portare fortuna". Questa sì, è superstizione. A cui pochi di noi sfuggono. Quanti oggettini scaramantici appesi al cruscotto o conservati in qualche cassetto, eh? Un po' come i sassi nelle tasche dei bambini...
  La fortuna e la sfortuna spesso sono i frutti di azioni seminate in passato, magari in un tempo lontanissimo di cui nemmeno ci ricordiamo più. Gesti o parole con cui ci pare non vi sia alcuna relazione. Anche la mancanza di memoria è un modo per scrollarci di dosso qualche responsabilità.
  Ma allora perché si continuano a costruire talismani? A che servono?
  In realtà il talismano non è altro che un aiuto per risvegliare certe forze che comunque sono presenti in noi, oppure per richiamarne altre che da sempre sono a disposizione di chi lo desideri.
  Non conosciamo le potenzialità umane, per lo più sepolte dietro le nostre barriere. A volte vengono fuori di fronte a situazioni estreme, oppure in rari momenti di grazia. Le energie della Natura e dell'Universo ci sono altrettanto ignote. E poi... se davvero esistessero accanto a noi altre "energie" viventi, intelligenti? Un po' come gli angeli delle tradizioni religiose?
  Ecco, un talismano dovrebbe fungere da ponte. Un filo di collegamento, certo non indispensabile, ma utile.
  I tempi sono cambiati da quando, nella Clavicola di Salomone, si consigliava di ottenere in questo modo la pergamena per un talismano:
  «Si tenga pronto per la vigilia di San Giovanni un agnelletto o un caprettino bianco nato da sei settimane. Conducete la bestia ad una sorgiva di acqua limpida. Dopo averla immersa più volte per mondarla d'ogni sozzura, bisognerà sgozzarla con un coltello nuovo atto all'arte e lasciar scorrere tutto il sangue. Si scortichi poi l'animale, e si tenga la pelle immersa nell'acqua della fonte durante il tempo necessario a sotterrare il corpo tanto profondamente da non essere divorato dai carnivori...».
  In seguito, durante la preparazione della pergamena, si sarebbero recitate le "orazioni dei sette pianeti pei sette giorni della settimana". Naturalmente gli strumenti con cui disegnare il talismano dovevano avere il manico d'avorio, intinto in precedenza nel sangue di un'oca maschio.
  Non c'è da stupirsi se oggi guardiamo alle cosiddette operazioni magiche con raccapriccio. Ma non dimentichiamo che a quei tempi simili riti si compivano anche durante le celebrazioni religiose. Invece noi, molto più pratici ed evoluti, l'agnelletto per "celebrare" la Pasqua lo sgozziamo direttamente al mattatoio.
  Non è il rito a rendere efficace un talismano. Tutti quei passaggi complicati e coreografici, a volte addirittura crudeli, avevano ben poco valore, se non quello di rafforzare la convinzione di chi li eseguiva.
  Oggi è tutto diverso, per fortuna siamo cresciuti e, sotto molti aspetti, abbiamo capito qualcosa in più. Sappiamo che un talismano funziona quando chi lo realizza ci mette dentro tutta la sua fede, le sue conoscenze, la sua anima. Funziona perché chi lo usa lo fa con simile fede e convinzione. È questa la vera magia.
  Al solito, è l'intenzione che muove il mondo, e smuove l'uomo e il Cosmo.
Maria Antonietta Pirrigheddu
2006

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