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Un poetico regalo dei detenuti per il territorio

Rassegna stampa

Mercoledi 4 dicembre 2013
Carcere, quando le evasioni sono giuste

Secondo appuntamento con il libro di poesie dei detenuti di Nuchis. Soddisfazione generale per l'iniziativa sociale

   Carla CiavarellaTEMPIO. È stato un intenso pomeriggio di emozioni e speranze quello condiviso dai detenuti con le autorità e coloro che hanno partecipato, lunedì nel carcere di Nuchis, alla presentazione del libro "E chiamale se vuoi... evasioni". Una raccolta di poesie, racconti, testimonianze e ricordi scritti dai carcerati, che verrà riproposta stasera all'Ufficio turistico (ore 18), curata da Paola Scano dell'Associazione "Amici di Monica" e finanziata dall'Unione dei Comuni. Il ricavato dalla vendita del libro andrà in beneficenza, per la realizzazione di un parco giochi per i bambini di Nuchis.
   Carcere di Nuchis - Tempio«Sarà un regalo che i detenuti faranno al territorio - ha spiegato Giuseppe - perché noi tutti ne abbiamo bisogno. Ci chiamano mele marce, io invece direi bacate, basterebbe tagliarne qualche fetta per essere ancora buone e col vostro e nostro impegno ci riusciremo».
Paola Scano, emozionata nel ricordare la splendida esperienza vissuta coi ragazzi, li ha ringraziati, dando a loro tutto il merito. «Qui dentro ho scoperto tanti valori positivi e una sensibilità e leggerezza che mi hanno arricchito, soprattutto umanamente».
   Toccanti le parole dei tanti testi, interpretate da Maria Antonietta Pirrigheddu, i cui temi hanno spaziato dall'amore e dalla speranza alla nostalgia e alla libertà, lasciando trasparire i sentimenti più veri. A intervallare le letture la splendida voce di Vincenzo Murino, che con la sua spontaneità e brani nei diversi dialetti ha saputo coinvolgere e trascinare sia i ragazzi che il pubblico presente.
   Presentazione libro dei detenuti di NuchisSono stati in tanti a voler ringraziare ed esprimere il proprio pensiero, dal sindaco Romeo Frediani all'assessore regionale all'ambiente Andrea Biancareddu. A intervenire è stato anche l'avvocato Domenico Putzolu, presidente della camera penale, che complimentandosi con i giovani li ha esortati a fare esperienza dagli errori e a coltivare la speranza. Emiliano Deiana, presidente dell'Unione dei comuni, che con il libraio Massimo Dessena aveva già vissuto simili esperienze, ha ricordato che l'iniziativa è di tutti i sindaci dell'Alta Gallura per creare un collegamento tra il dentro e il fuori dal carcere, che senza la direttrice Carla Ciavarella non sarebbe stato però possibile.
     Parole di speranza arrivano anche dal poeta Franco Fresi: «La poesia è l'aggiustamento della realtà, che non sempre è giusta. Nessuno deve dire che non tornerà più a casa sua, bisogna avere speranza».
    L'augurio di don Francesco Tamponi è che attraverso la scrittura, l'arte e lo stare l'uno accanto all'altro, ciascuno possa trovare la libertà. A concludere è la dottoressa Ciavarella, che ringrazia tutti, sindaci e presenti: «Questo è un posto di risorse, noi da qua non possiamo uscire ma dentro, col vostro sostegno, possiamo diventare un'officina di lavoro».
(Valentina Cancedda)
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