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10-Fuori dalla rete del bisogno

Segni
Roberta - Cingoli (Mc)   

Roberta scrive:
  Voglio chiederti una cosa, o meglio un piccolo consiglio... Come si fa ad uscire fuori dalla rete del bisogno all'interno di una relazione?
  Nel mio percorso spirituale ho trasformato tante cose ma questo bisogno o paura di... mi tiene ferma...

Risponde Lunadivetro

  All'interno di una relazione, in realtà, il "bisogno" non esiste: si sta insieme per amore, oppure per abitudine, oppure per paura di restare soli.
  Se c'è l'amore, il "bisogno" l'uno dell'altra è una cosa giusta e naturale, purché sia reciproca. Ma se è la paura di restare soli a generare il "bisogno" di una persona che non ci corrisponde appieno, dove potrà condurci? È un bisogno che non verrà mai colmato, perché sempre ci si sentirà soli: è un bisogno mentale.
  La cosa più saggia da fare, sempre, è valutare attentamente tutta la situazione, da quando la storia è cominciata fino ad oggi. Valutare gli aspetti positivi e quelli negativi, guardare la continuità, la stabilità; rifare mentalmente e coscientemente tutto il percorso. Quali vantaggi ci sono? Quali svantaggi? La storia è in crescita o sta morendo? Come è nata? Ed è nata davvero? La stabilità è reale o fittizia? Ogni storia è una parabola. In quale punto si trova la tua?
  Non so se tu voglia liberarti dal "bisogno" per uscire da una storia. Cosa tremendamente difficile, perché più si cerca di rinunciare, più ci si attacca. Ma anche in questo caso la chiave di tutto è capire. Ripercorrere le tappe, fermandosi ad ogni stazione per analizzarle. Senza buttare via i momenti belli, ma mettendoli a confronto con quelli brutti, fino ad arrivare ad una visione chiara dello stato ATTUALE delle cose.
  Se invece è la paura di restare da sola a generare il tuo bisogno, sappi che questa paura mai dovrebbe condizionare la tua vita: perché ti appoggerai a qualcuno, magari anche qualcuno che ti ama, ma la tua paura resterà lì, intatta, sempre creando il bisogno. Solo una cosa ti aiuterà ad abbatterla: la volontà di guardarla in faccia, di riconoscerla, di sapere che c'è. Convincendoti che "è meglio soli che male accompagnati".
  Questa non è una frase fatta.  Mille volte meglio non essere accompagnati, piuttosto che vivere insieme ad un errore, che prima o poi diventerà la tua oppressione.
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