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214-Il cervello e i pensieri

Segni
Lilli o Lullu   

Lilli scrive:
  Rispondo a Massimo, vuoi davvero che le cose cambino? Allora cambia schema mentale. La tua forza sta nei tuoi pensieri, ricordati che per il cervello inconscio le cose che temi di più equivalgono alle cose che desideri, lui non è capace di scindere lo voglio o ho paura, fa solo quello che tu gli dici. Quindi stai molto attento quando pensi utilizza solo parole giuste. Es: non dire non mi piace la birra perché ti regaleranno della birra. Devi dire mi piace la coca cola e riceverai coca cola.
  È proprio il suo dovere e lui lo farà, prova a pensarci se quello che hai vissuto o stai vivendo rappresenta le tue paure concretizzate o i tuoi desideri. Impegnati e riuscirai prima di quanto tu creda.

Risponde Lunadivetro

  A volte facciamo nostre certe idee solo perché sono di moda, senza però rifletterci su. Proviamo invece ad analizzarle.
  Prima cosa: per poter cambiare schema mentale è necessario anzitutto conoscere se stessi e la propria mente. Non si può cambiare ciò che non si conosce.
  Seconda considerazione: il "cervello inconscio" non esiste: c'è la mente cosciente da una parte e l'inconscio dall'altra, spesso in guerra tra loro.
  Altra cosa: come possiamo credere che il cervello concretizzi i nostri pensieri, dandoci quello che pensiamo, quando è lui stesso a pensare? Una bella contraddizione! E non dimentichiamo che il nostro cervello può anche avere due pensieri contrastanti nello stesso momento!
  Infine: non è affatto vero, come è di moda credere, che il nostro cervello - o meglio la nostra mente - non distingua il "voglio" dal "non voglio". Il volere e il non-volere sono sempre accompagnati dalle emozioni, che nei due casi sarebbero opposte. In realtà ciò che costruisce la nostra realtà, assai più dei pensieri, sono le emozioni. Le emozioni, le intenzioni, l'attenzione diretta verso una cosa piuttosto che verso un'altra.
  Allo stesso modo le sole parole (sia pronunciate che pensate) non hanno alcun significato: conta piuttosto l'emozione che le accompagna, oltre ai gesti che ne seguono. Come quando si parla ad un animale o ad un bambino molto piccolo.
  Quanto alla paura, essa è necessaria alla sopravvivenza. Quando prende il sopravvento e ci intrappola diventando una fissazione, allora una parte del cervello si ammala; l'emozione negativa diventa incontrollabile e ci stritola. È normale, in questo caso, attirarsi tanti guai! Ma non si può fare il ragionamento opposto. Pensiamo per esempio a quante persone vivono nel desiderio di avere molti soldi, senza riuscire affatto ad accumularne!
  La mente da sola non può niente: per ottenere qualcosa da noi stessi e dalla vita è necessario metterla in relazione e sincronia con tutto il resto: cuore, coscienza, inconscio, corpo, anima. Ossia: pensare, sentire, volere, essere, agire.
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