275-La piccola portatrice di pane
Segni
Viramo scrive:
MAGONE....
Bambina non cresciuta, finalmente hai gridato tanto forte da raggiungere questa personalità costruita con tanta dovizia di particolari da essere creduta vera.
Ho così potuto vedere il tuo viso di bimba, emergere tra solchi inesorabili creati dal tempo. Come sei bella!!!.... piccola donna dimenticata..... eppure tanto amata.... Il tuo apparire ha sconvolto il personaggio in cui mi ero identificata, è bastato vedere l'espressione del tuo dolce sorriso; scolpito ad arte da labbra carnose, per riaccendere memorie dimenticate e desideri incompiuti. OH CHE MAGONE!!!... Mi sono dimenticata di te piccola Lella, non ti ho lasciata crescere, vivere, amare, ero troppo impegnata a costruire questo personaggio che oggi non amo più.
Riprendi la NOSTRA vita, guidami nella TUA ENERGIA CREATIVA, colma questi ultimi anni terreni di Te. Abdico alla tua innocenza di bimba, esperienze pellegrine lontano dal CENTRO.
Ora mi ritrovo bambina in un corpo ormai adulto; comportamenti infantili escono gioiosi incuranti del tiepido sole del tramonto. Ti ho lasciata all'alba, non ricordo come, una fitta nebbia avvolge la mente, un grande dolore trafigge il cuore. Per lunghi anni sei rimasta sola, sepolta nel segreto dell'inconscio, spoglia, digiuna, senza vita.... Ho nutrito un assurdo personaggio fatto dalla stessa sostanza del sogno, altri, attori, registi disponevano di me, ed io di loro; povere ignare comparse in cerca di illusori trionfi.
E fu così, che il personaggio del sogno... visse la tua vita piccola Lella. Poi.... improvvisamente ti ho vista....CHE MAGONE!!!..... Te ne stavi rannicchiata agonizzante un un piccolo spazio. Gli splendidi occhi color nocciola emanavano pagliuzze dorate colme d'amore risvegliando così in me antichi ricordi. Gioiosa era la tua poesia, allegro il tuo canto, offrivi primule e viole all'icona di Gesù con il cuore gonfio d'amore, l'odore dell'erba appena tagliata esaltava i tuoi sensi quando rincorrevi colorate farfalle imitandone il volo.
Eri chiamata "La piccola portatrice di pane" percorrevi chilometri cantando a squarciagola la gioia dei tuoi dodicianni. Poi, in un giorno di primavera, all'uscita dai vespri serali, incontrasti il grande amore. Portavi un abito azzurro con grandi fiori bianchi, i tuoi piccoli seni appena formati, erano celati da un ingombrante corpetto di pizzo, i gambaletti di cotone bianco arrivavano quasi alle ginocchia e le scarpe di vernice nera, stile bebè, erano il coronamento perfetto. Ricordo quanto ti sentivi bella!! (ed eri tanto bella...) tutto l'amore dell'universo ha folgorato il tuo piccolo cuore........ Quel giorno hai conosciuto l'Amore.
Solo tempo dopo, senza aver confessato all'amato il tuo amore, hai incontrato il grande amico nemico dolore. Solo la natura, l'amata montagna, ha lenito l'immensa ferita abbracciando con nebbia ovattata il tuo tenero cuore. Purtroppo lui non amava la piccola dolce Lella.......
Ti ho lasciata all'alba, ti ho ritrovata al tramonto.... ma lontana può essere ancora la notte. IN TUTTI NOI VIVE IN ATTESA..... UNA PICCOLA DIVINA LELLA.....................
un abbraccio... ciao Viramo-Lella
.