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284-Un angelo su un motorino

Segni
Storm - Amsterdam   

Storm scrive:
  Ciao Maria Antonietta, e ciao a tutti,
che posto magico... è questo? Un posto dove si invita a condividere le parole... le parole... che saranno pure di vetro intessute di quella fragilità  e forza dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, delle nostre vibrazioni. Sicché grazie, Maria Antonietta per questo spazio che credo Sacro. Ecco nella mia vita mi sono successe cose che una spiegazione non ce l'hanno, e tu perché la cerchi? Mi chiederete, beh... a volte la nostra mente razionale non si ferma semplicemente a registrare l'accaduto, è un mio limite, me ne scuso, è solo un mio limite. Ma ho fatto tutto da sola, non ne ho parlato in giro se non con poche persone fidate, a chi piacerebbe essere giudicato... pazzo? O se va meglio... ingenuo.

  Vi racconto la mia storia dei miei incontri con gli angeli. Sempre che lo fossero... non ho conferme. La prima volta ero a Roma, avevo 25 anni, oggi ne ho 46, perdonatemi se sarà una storia lunga, io... accolgo solo l'invito, sapendo da subito che condividere queste esperienze, per la prima volta nella mia vita, per me è la cosa più importante.

  A 24 anni sposai un uomo che si rivelò violento e fu l'inferno. Scappai un giorno da Tor san Lorenzo, Ardea,  in pantaloncini corti e maglietta. Quando ricominciai a vivere decisi che avrei lottato con ogni mia forza per ristabilire... la Giustizia. Da sola e senza un soldo, mi rivolsi al Tribunale per i Diritti della Donna, di Roma. Quel giorno avevo appuntamento con l'avvocato del gratuito patrocinio, a Roma appunto. Avevo solo i soldi per il treno, da sola, spaventata e confusa, scesi dal treno e mi ritrovai in una città immensa e sconosciuta. Aggrappata al mio biglietto con l'indirizzo... Lungotevere Flaminio, e dov'era? Come ci sarei arrivata? Cominciai a chiedere in giro, un pullman e poi un altro e un altro e un altro... mi ritrovai sul Lungotevere Flaminio nel tardo pomeriggio, avevo fame, avevo freddo, e cominciò a piovere a dirotto... Chiesi e chiesi... mi dissero che ero nella parte sbagliata, dovevo andare dalla parte opposta... attraversai e per poco non fui investita... il clacson del tassista che mi aveva quasi investito, mi scoppiò nella testa... feci un solo passo indietro... e cominciai a piangere... Dio mio dammi la forza...

  Si fermò davanti a me e non vidi nemmeno da dove arrivava... era su un motorino, con l'incerata gialla che lo copriva interamente... un pony express? Non lo so... i suoi occhi... quegli occhi che non dimenticherò mai... azzurri più del cielo di primavera, sorridevano? Parlavano? Doveva avere circa 50 anni... ma la verità era che non era possibile dargli un'età, completamente coperto dall'incerata, e la sua voce... la sua voce un'età non ce l'aveva. Mi disse solo... Sali ti porto io. Io devo andare al Lungot.... sì lo so dove devi andare, ora non ti preoccupare va tutto bene.

  Perché una ragazza di 25 anni sale su un motorino, a Roma, da sola, soprattutto se questa... persona sembra sapere più cose di lei? Certo era disperata... ma non basta... È un mistero. Ma io salii. E aggrappata a lui seduta dietro sul motorino, non sarei scesa mai più... mai più...

  Arrivammo dopo 10 minuti... lui era lì e sorrideva... io lo guardai e pensai... (pensai... non parlai) ma è reale? Lui rispose... certo che sono reale... ora devo andare... girò lo sguardo verso il fiume, la pioggia era finita e un meraviglioso arcobaleno faceva mostra di sé... la speranza... la speranza..... Grazie... io non so cosa dire... cosa fare... "non devi ringraziarmi, vai ora, l'avvocato è la porta a destra dietro le scale... ma ti prego... stai attenta... stai attenta...." Attenta? E a cosa? Mi voltai e entrai nell'immenso portone ma prima di entrare nella porta dello studio sentii l'irrefrenabile bisogno di rivedere quell'uomo, di toccarlo ancora, come se fosse una pena troppo grande pensare che non l'avrai visto mai più... Attenta a cosa? Poteva spiegarmi? Forse conosceva l'avvocato. Corsi fuori... sparito... come nei film... sparito... volatilizzato... forse aveva avuto il tempo necessario per girare l'angolo col motorino... corsi dietro l'angolo... nulla... non c'era più.

  Cominciammo le procedure per le denunce e la separazione, e i risarcimenti... L'avvocato era una donna, mi fece sapere subito che Gratuito Patrocinio è solo qualcosa di teorico. Senza soldi non poteva aiutarmi. Non mi fece una bella impressione, per niente. Dopo sei mesi, scoprii che aveva preso soldi dal mio ex marito che era ricchissimo, rallentando le procedure di separazione. Perché lo scoprii? Perché quella voce nella mia testa... stai attenta, ti prego stai attenta... ero stata attenta.

  Il matrimonio è stato annullato due anni dopo, io non ho fatto niente se non studiare giurisprudenza nella speranza di non cadere vittima di avvocati senza scrupolo e senza coscienza. Con la speranza di aiutare donne nella mia situazione.
  Grazie ancora per questo spazio,
Storm

Risponde Lunadivetro

  La speranza concreta è ciò che conduce a vedere la luce. Quella luce che si manifesta in mille modi diversi: un uomo sul motorino, una vocina nell'orecchio... e che talvolta possiamo chiamare "angelo".
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