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330-Cercare un nesso

Segni
Manuela   

Manuela scrive:
  Qualche annetto fa mi è stato detto che nella mia vita passata sarei stato/a un/a religioso/a che fece voto di povertà e per questo motivo fra la sottoscritta ed il benessere economico non c'è mai stato un buon rapporto.
  Sarebbe anche vero che sin da piccola sono sempre stata quasi patologicamente generosa, con uno spiccato spirito caritatevole e seppure socievole, anche amante della solitudine e della preghiera.
  Aggiungo anche che provo attrazione per le figure religiose come i Monaci (i preti e le Monache invece no).
  In parole povere (povere... che bel gioco di parole!) dovrei sciogliere in questa vita il voto di povertà fatto nell'ultima vita precedente, imparando a non donare il mio negato agli altri; ovvero, ciò che non trattengo per me anche se donatomi dall'Universo, poiché tutti riceviamo qualcosa di esclusivo che non dobbiamo condividere col nostro prossimo.
  Un'altra persona invece mi ha detto che tutti i disagi economici che continuo ad avere, mi permetterebbero di riparare tutti gli errori commessi nelle mie precedenti esistenze e starei subendo le medesime ingiustizie che avrei inferto al mio prossimo, quindi, dovrei ringraziare perché avrei la possibilità con queste prove, di redimermi e di non dover più tornare con gli stessi problemi nelle prossime vite.
  Mi chiedo da quali fonti attendibili uno possa spiegare perché ognuno di noi ha un Destino piuttosto che un altro.
  Praticamente, com'è messa la seconda spiegazione, tutti coloro che nascono per es. in Uganda, nelle vite precedenti sarebbero stati degli avidi ed egoisti nababbi, visto che nella vita corrente affrontano condizioni estreme di povertà.
  Ma questa seconda ipotesi mi sembra un po' troppo crudele.
  Qualunque sia il perché dobbiamo migliorare, allora il Purgatorio e pure l'Inferno sarebbero in parte nella dimensione terrena ma il Paradiso invece sarebbe collocato oltre tutti gli scalini che abbiamo dovuto superare con le prove di tutte le vite terrene e non.
  Forse su questa terra, viviamo quella dimensione del Purgatorio ma anche dell'Inferno che però ci permette fino all'ultimo di riparare personalmente  per gli errori commessi, poiché, nella seconda dimensione sia del Purgatorio che dell'Inferno, possiamo solo confidare nelle preghiere degli altri per uscirne...
  Quindi, tornare nella vita terrena per uscire dal Purgatorio o dall'Inferno della seconda dimensione, significa continuare a scontare Purgatorio o Inferno sulla terra (della prima dimensione) e con l'opportunità di riparare con la propria volontà (vedi libero arbitrio) gli errori commessi.
  Praticamente Purgatorio e Inferno avrebbero entrambi due dimensioni: terrena ed ultra terrena.
Chissà?
  Sicuramente avrò espresso un sacco di cavolate, ma mi capita di cercare un nesso fra la mia Fede Cristiana (non cattolica!) ed il principio della reincarnazione anche perché i primi cristiani ci credevano.
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