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387-La benedizione

Segni
Manuela   

Manuela scrive:
  La benedizione è un dono che facciamo a coloro che riteniamo buoni, come per confermare la loro bontà. "Ti benedico perché sei proprio una bella persona...Ti benedico per il bene che mi stai facendo...etc..."
  Viene spontaneo benedire chi amiamo e chi ci ama, come è facile benedire un bambino perché è innocente e indifeso.
  Benediciamo anche per proteggere, per trasmettere il nostro amore all'altro...etc...
  Quando mai ci viene in mente di benedire qualcuno che si rivela veramente cattivo?
  In questi casi, ci sembrerebbe di voler confermare la sua cattiveria: "Ti benedico perché hai ragione di essere così cattivo!"
  Ognuno di noi ha un propria luce interiore che non dobbiamo nascondere come il nostro più prezioso ed inviolabile segreto.
  "La luce è mia e guai se qualcuno me la tocca o me la porta via!"
  La nostra luce interiore ha un suo significato se la intensifichiamo per irradiarla al di fuori di noi stessi e non invece per custodirla e segregarla gelosamente. Personalmente penso che il Creatore o Chi per Esso debba ancora stabilire se il mondo terreno diventerà una filiale del paradiso o dell'inferno, visto che qui già convivono insieme angeli e demoni.
  Comunque sia, prima di tornare sulla terra ci hanno dotato di un'anima che dovrebbe costantemente guidarci. Più la notte è buia e il mare è in tempesta, il faro diventa più indispensabile per chi naviga.
  Così dovrebbe essere la nostra anima per noi.
  Chi cammina nella propria ombra perché sta irrimediabilmente spegnendo la propria luce interiore, necessita delle nostre benedizioni.
  Cosa si fa con un fuoco che si sta spegnendo?
  Soffiamo con tanta energia sul tizzone che troviamo nascosto tra la cenere e alimentiamo la prima fiammella con carta, foglie secche, etc... arrivando poi ad aggiungere altra legna per mantenere il fuoco vivo.
  All'inizio il fumo che si crea ci da fastidio e ci annerisce anche un po', però successivamente godiamo della luce e del calore di quel fuoco che abbiamo ravvivato anche se non è parte di noi, ma accanto a noi.
  Quando attorno abbiamo troppe persone che ci fanno ombra perché loro stesse camminano nella propria oscurità, la nostra luce non è sufficiente e a lungo andare può venire coperta dall'oscurità che emana chi ci è accanto.
  Penso che per far diventare questa terra una filiale del paradiso e non dell'inferno, dobbiamo tutti darci da fare, non facendoci sopraffare dalle naturali sensazioni negative che proviamo a causa di coloro che evidentemente sono cattivi e non solo con noi o con i nostri cari. Benedire soprattutto chi umanamente non lo merita all'inizio non è facile, anzi, ci fa sentire quasi in colpa per le ragione esposte prima.
  Vi scandalizzerò, ma quando in TV ascolto la cronaca nera e vengo a conoscenza di nomi che appartengono a coloro che hanno commesso delitti ed altre bestialità, immediatamente li benedico per alimentare quel tizzone che hanno sepolto nelle proprie ceneri, con la fiducia che quanto prima la luce interiore si ravvivi ed inizi ad essere attiva nella loro psiche e nella loro coscienza. Così come benedico le vittime perché il dolore non spenga la loro luce interiore. Non dobbiamo darla vinta alle ombre e come si fa quando entriamo in una stanza buia, cerchiamo sempre di accendere la luce per guardare dove stiamo andando.
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