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401-I pensieri mangia sogni

Segni
Broken   

Broken scrive:
  Sono una ragazza di 19 anni e mi sono diplomata con il massimo di voti. All’ultimo ho deciso di non iscrivermi a nessuna facoltà a causa di un’ansia che mi ha paralizzato in questi ultimi mesi: le grandi scelte non sono mai state il mio forte. Ero (e sono) profondamente indecisa e spaventata dalle conseguenze delle mie scelte. Ho deciso insieme alla mia famiglia di concedermi più tempo e di considerare i miei reali interessi durante quest’anno, rimandando dunque di un anno la mia carriera universitaria (che sento di voler intraprendere). Dopo un periodo iniziale di rilassamento, ora mi sento di nuovo confusa.
  Guardo il mondo correre, scivolare via col tempo.. mentre io sono qui, immobile, dentro una bolla di sapone, aspettando di riorganizzare tutto senza mai agire. Mi guardo precipitare in un limbo senza via d’uscita, in un vortice nero e buio di cui non scorgo la luce: sono semplicemente e disperatamente incapace di prendere un’iniziativa.
  Rimandare tutto al domani e permettere alla propria confusione di prendere il sopravvento sono tutte azioni disagianti che piano piano mi stanno portando nella strada del non-ritorno: quella della rassegnazione e dell’autocommiserazione più assoluta. E più divento consapevole delle mie stupide paure e di tutti quei pensieri negativi, più sprofondo nell’incertezza e nella staticità.
  Sono ancora in bilico tra i miei pensieri assordanti, crudeli, mangia-sogni. Sì perché io non ho un sogno e fondamentalmente non aspiro a diventare nulla. Il mio unico grande e utopico sogno è quello di essere felice. Ma il benessere non cade giù dal nulla, non ci viene a bussare a casa mentre stiamo lì sdraiati sul divano con fare delirante. Il benessere ce lo costruiamo noi quando ci alziamo da quel divano e andiamo fuori dalla stanza.. affrontando il mondo, sfidandolo, giocandoci addirittura. Facile a dirsi. Il problema è passare all’azione.. perché quando decidi di concederti tempo stai semplicemente accettando di rassegnarti alle grandi sfide della vita. Ti metti da parte e guardi l’orologio scorrere senza dargli un significato. Rimanere fermi ed aspettare di essere pronti è un grande errore per chi ha il grande sogno di essere felici.
  Rimanere così tanto tempo con se stessi poi, in un momento di tanta difficoltà, è pericolosissimo. Mi accorgo di non conoscermi affatto, di non sapere cosa voglio. Sento di non avere “carattere”. Sono una che molla, che si tira indietro, che saluta le proprie responsabilità rimandandole a chissà quando.. e, peggio ancora, non sa che farsene del proprio tempo e, dunque, della propria vita.
  Ragionare troppo mi ha portato fuori strada, quella maledetta prudenza mi ha trascinato con sé nello stanzino buio e polveroso del “non agisco - rimando - sto fuori dal mondo’’.
  Persino le relazioni sono diventate molto complicate.
  Non ho la minima voglia di vedere la gente.. non perché tema il loro giudizio, ma perché ho paura del mio che si fa vivo, lucido e soffocante ogni volta che rispondo alle loro domande. Mi chiedono cosa faccio, cosa penso di fare e io non so cosa dire. Sono impreparata sul tema vita perchè quello non si studia, si ‘‘vive” appunto. E io ho rinunciato a questo.. alla vita. Perché vivere vuol dire agire, mettersi in gioco, provarci. E io ho proprio fallito con la vita. Son caduta e non mi son rialzata e ogni giorno che passa il mio sguardo meravigliato nei confronti nel mondo svanisce. E, in tutto questo, non riesco a decidermi ancora per ciò che concerne il mio futuro scolastico....
  Cara Luna, come vorrei salvarmi da me stessa.
  Spero tanto in un tuo messaggio/parere.

Risponde Lunadivetro

  Quando una persona decide di prendersi un periodo di pausa, lo deve fare fino in fondo: se questo periodo si trasforma in un tormento, tanto vale lasciar perdere. Invece è esattamente quello che stai facendo tu, cara Broken. Fare una pausa significa concedersi il privilegio di non stare a scervellarsi su di sé, su ciò che si vuol fare, su come si vorrebbe il proprio futuro. Se non ci si ferma veramente – e parlo a livello mentale – si ottiene l’effetto opposto.
  I periodi sabbatici sono fondamentali alla nostra salute. Prendere delle decisioni quando la testa ribolle nella confusione ci assicura delle scelte sbagliate. Quindi fermati sul serio, una buona volta, e decidi di goderti questo tempo prezioso! L’essere umano non è fatto per essere preda di un’attività incessante, né a livello mentale né a livello fisico. Ha bisogno di spazi, di momenti vuoti, di silenzio e inattività. La vita va anche goduta nella calma, apprezzando il semplice fatto di esistere, senza obbligarsi ad essere e fare chissà che cosa.
  Rimanere fermi, almeno per un po’ di tempo, non è pericolosissimo come tu sostieni: al contrario, è utilissimo! Dipende però da cosa si intende per stare “fermi”... Tu stai rimanendo ferma fisicamente, ma stai girando come una trottola con la mente. Quindi ti stai solo illudendo di concederti del tempo.

  Ma cos’è che ti rende così sofferente?
  In realtà quello che ti manca è una cosa sola: la fiducia. Anzitutto in te stessa, com’è ovvio (e questo è comprensibile, a 19 anni); ma anche nella Vita, nella Provvidenza, nell’Universo o come preferisci chiamare quel qualcosa che comunque sta al di sopra di te e nel quale sei immersa. Anche se non te ne puoi accorgere, impegnata come sei a girare sulla ruota come un cricetino in gabbia!
  Eppure l’Esistenza ci provvede, sempre. Ci mette davanti le occasioni giuste, ci apre le porte attraverso cui dobbiamo passare, si prende cura di noi in ogni modo. E come mai molte persone non le imboccano, queste porte giuste? Semplice: perché si incaponiscono nell’idea di dover fare tutto da sole e a modo loro, e invece di lasciarsi guidare dalla Voce profonda dentro di sé, preferiscono lasciarsi trascinare nel turbine della mente.

  Assurdo pensare di non avere carattere alla tua età. Addirittura grottesco potersi sentire dei falliti. Perdonami, ma non posso trattenere un sorriso nel sentirtelo dire. Certo che non ti conosci affatto, che non sai cosa vuoi... e dunque? Dov’è il problema? Pensi veramente che senza avere nemmeno vent’anni una persona debba avere tutto chiaro davanti a sé e dentro di sé? Ma ci mancherebbe! E dove sarebbe allora il gusto della scoperta? Il piacere di chiedersi dove ci condurrà la vita, il piacere di cogliere man mano le sfumature del nostro essere?
  Non è il troppo ragionare, come tu dici, che ti sta portando fuori strada, e nemmeno la prudenza. Perché il tuo modo di pensare, la tua frenesia disperata, non è ragionare. E non è prudenza ciò che ci fa avere paura di tutto e di noi stessi. Se ragionassi, capiresti che questo è il momento in cui è giusto trovarsi di fronte mille porte; e che è bellissimo non sapere ancora quale aprire. E’ splendido avere quella trepidazione che ci fa chiedere “Cosa ci sarà qua dietro? Qualcosa per me oppure no? Io provo ad aprirla, poi vediamo...”
  Non puoi pretendere di essere pronta per fare qualcosa, ora. Devi essere pronta per tentare qualcosa. È diverso! E com’è che ci si prepara a tentare? Paradossalmente, decidendo di vivere con maggior leggerezza. Spegni il rumore assordante dei tuoi pensieri – questi pensieri mangia-sogni, appunto, che non ti conducono da nessuna parte – e impegnati un pochino a godere e ad apprezzare quello che hai attorno ORA. Taci interiormente e guarda. Sentiti, invece di pensarti. Odora la vita. Inspira. Distogli lo sguardo da quello che ritieni sia il caos di te stessa e guarda il cielo, segui il movimento delle nuvole o delle foglie, ascolta ciò che canta e si muove attorno a te. E basta. Questo è fermarsi, questo è rendere utile questo periodo di sosta. Solo nella calma e nel silenzio vero le cose si palesano, il Sé parla.
  E ricordati soprattutto che qualunque decisione prendiamo, anche se errata, può sempre essere corretta. Possiamo sempre aggiustare il tiro strada facendo. Anche se sbagliamo corso di studi!
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