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42-Quello che noi siamo ora

Segni
Rossella   

Rossella scrive:
  ............Basterà guardarsi attorno, basterà guardare al mondo che viviamo con gli occhi aperti alla realtà e pronti a "vedere" per comprendere che siamo all'inizio di un nuovo millennio che passerà lasciando il tempo che trova e per i nostri figli sarà un altro passo verso la fine.
Se vogliamo possiamo fare qualcosa, se vogliamo possiamo provare a cambiare le cose, dobbiamo solo amare nel vero senso della parola.
Prima di tutto dobbiamo imparare ad amare noi stessi per quello che siamo, così come siamo, con tutti i nostri pregi, con tutti i nostri difetti, dopo di che, saremo pronti per amare il mondo, pronti per amare tutto.
Dobbiamo "imparare a vivere questa vita", dobbiamo imparare le cose che non ci sono state insegnate, dobbiamo imparare a non lasciarci prendere dal correre del mondo, dobbiamo imparare a lasciarlo corre da solo.. Solo così la sua corsa si fermerà e sarà costretto ad aspettarci.
Solo nella serenità mentale troveremo la nostra vera "essenza" di persone, solo nell'abbandono totale alle cose più semplici, impareremo che le nostre depressioni sono solo la conseguenza di modi di vivere che noi stessi abbiamo programmato per noi e che, col trascorrere del tempo, diventeranno una scusa per avere qualcosa di cui lamentarci.
  E ricordatevi che quello che noi siamo ora, saranno i nostri figli domani.
È proprio quello che vogliamo??
Io dico di no, eppure, cosa pensate che imparino da noi?
Ve lo dico io.
Imparano presto che la vita è solo un insieme di impegni che riempiono ogni minuto della giornata, imparano che solo riuscendo ad essere super attivi si da il meglio di sé. Imparano che nella vita per essere qualcuno si deve essere vincenti, che qualche spinta per passare oltre non ucciderà chi strattoniamo.
Così, fin dalla scuola materna sanno già scrivere, sanno nuotare, giocare a tennis, sanno fare tutto e tutto, prima del tempo.
  Ecco cosa imparano.
Già a 15 anni sono mentalmente "vecchi".
Il tempo li ha superati, li ha sfiniti e noi, qui a farci domande idiote di chi sa tutto, ma non vuole prendersi la responsabilità di quello che ha combinato.
Depressione, stanchezza, sofferenza perdurata nel tempo, sono solo alcune delle scusanti che cercano di ridimensionare la gravità del "fatto" che viene a scuotere la "tranquillità" della nostra vita. Anche di fronte a fatti dolorosi, noi abbiamo le nostre scuse sempre pronte: un figlio non ha motivi per essere depresso o esaurito, non fa niente tutto il santo giorno e non può essere stanco, non è ancora passato attraverso le traversie che la vita prima o poi presenta e quindi non può essere depresso o esaurito, allora è, e rimane, "un assassino senza ragione".
  A questo punto la mia domanda è questa: se nostro figlio fosse psicologicamente labile noi ce ne accorgeremmo? La mia risposta è sì, ma solo nel caso in cui noi fossimo dei genitori veramente attenti.
Ma quanti di noi possono dire di esserlo?
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