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99-L'autoiniziazione

Segni
Silvano Flavio Pagus - Vittorio Veneto   

Silvano Flavio scrive:
L'autoiniziazione nella Ricerca del Sacro

  Essendo stato compartecipe nella fondazione, alcuni anni or sono, del Circolo Culturale Storico ed Esoterico Midhgard, ho avuto la triste opportunità di valutare l'attendibilità di sedicenti circoli esoterici che andavano proliferando adepti tra le masse sempre più spiritualmente alla deriva, e quindi disposte tanto a credere quanto a cercare il nuovo messia, a seconda delle proprie preferenze confessionali.
  Un dato campeggia sugli altri.
  Data l'epoca di decadenza che interessa la società, emerge con forza anche l'inversione di tendenza delle più blasonate Organizzazioni Iniziatiche, che un tempo erano la Mecca del cercatore del Graal. E' da intendersi la degenerescenza anche della Chiesa Cristiana, così degli innumerevoli ordini neotemplari, teosofici, neopagani, rosacrociani, che non costituiscono nulla di più se non circoli settari fini a se stessi.
  Non essendo esenti da tale stato di fatto neppure quegli Ordini che per ragioni di spazio non vengono citati, come dire che tutto ciò che è conosciuto ai più è comunque un riflesso falsato.
  Le eccezioni costituiscono la regola, sicché non è da escludere che, anche negli Ordini Iniziatici, conosciuti oramai da chiunque, vi siano soggetti più che validi e con i quali intrattenere un rapporto d'amicizia e di cammino iniziatico che va ben al di là e al di sopra dell'Ordine comune di appartenenza.
  Nell'epoca del metallo, cioè quella attuale, contrapposta quindi a quella aurea, dell'oro, chi desidera approfondire tanto i Grandi Misteri quanto i Piccoli Misteri, vi può giungere per un vicolo di AUTOINIZIAZIONE.
  Odino si appese a testa in giù all'albero e disegnò con un dito le rune nell'acqua, evidente esempio AUTOINIZIATORIO.
  Quindi la strada dell'AUTOINIZIAZIONE è possibile, anche se non per tutti ed in qualsiasi periodo.
  Queste preliminari considerazioni nascono anche da quanto ho potuto sperimentare in via operativa in quel di Vittorio Veneto presso il Circolo Yoga Shamballa.
  Le considerazioni relative alla snaturalizzazione dello Yoga americanizzato verranno trattate in un altro elaborato, ma non è comunque questo il caso del Circolo Shamballa, che si attiene alla Tradizione yogica.
  Lo Shamballa, così come altri gruppi umani dediti alla ricerca personale del sacro, è un chiaro esempio di quale sia la via iniziatica oggi per i più.
  Se un tempo negli Ordini Iniziatici si progrediva secondo meritevoli acquisizioni, grazie alle pratiche costanti, (pitagorismo, culti mitraici, osiridei, eleusini) oggi, per potersi fregiare di un titolo, che rappresenta un grado iniziatico, o che meglio, dovrebbe rappresentarlo, è sufficiente essere dotati della pazienza necessaria per attendere il passaggio di grado per anzianità, come nell'Esercito.
  Esempio di inversione propria dell'epoca in corso.
  I guaritori di campagna non figurano nel piè di lista di circoli più o meno rinomati, eppure sono OPERATIVI.
  Il singolo ermetista che porta conforto agli ammalati, e che con il suo operare, talvolta gli dona salute, spesso non è conosciuto dagli Ordini Religiosi più rinomati, eppure è operativo concretamente.
  Il cultore di pratiche yogiche che porta equilibrio al suo prana, ed è dispensatore di benefica energia, anche per i bisognosi, il più delle volte non è facente parte di alcun gruppo umano eppure è operativo, anch'esso concretamente.
  Che cosa hanno in comune gli esempi riportati?
  La descrizione di profili umani che sono presenti in società, ma che non godono dell'attenzione che meriterebbero, a causa tanto della posizione socio economica che ricoprono quanto per la loro non appartenenza a qualche specifica organizzazione.
  Eppure in epoca di speculazione, costoro sono gli unici esempi di operatività sociale disinteressata.
  Ma l'iniziato, che sia stato iniziato o che vi sia giunto per autoiniziazione, ben comprende la cruda realtà, perché l'iniziazione, comunque sia giunta, rappresenta proprio questo, l'apertura del terzo occhio, la consapevolezza, la coscienza del Sé.
     Per quanto siano modestamente inseriti nella società, gli iniziati operativi menzionati, sono comunque un esempio, anch'esso pratico, di élite.
  La Chiesa cattolica lamenta da anni la scarsità di vocazioni sacerdotali.
  Ma non più rosea è neppure la condizione di quegli Ordini Iniziatici speculativi: neotemplari, teosofici, rosacrociani, neopagani, gnostici, massonici, che tendono ad annoverare tra le loro file gli INIZIATI-OPERATIVI, calcolando di speculare sul loro operare autoiniziatorio, credendo così di essere artefici del loro destino, mentre il corso dei tempi si serve proprio della loro cecità.
  In fase di degenerescenza l'iniziato potrà, non solo far uso dei mezzi che, Ordini Iniziatici ormai alla deriva potranno comunque ancora offrire, ma anche acquisire dagli stessi più di quanto loro non potranno ottenere dal singolo.
  Non sia motivo di inquietudine l'inquadramento della società secondo le coordinate poc'anzi indicate, perché non può essere altrimenti nella fase ultima del ciclo attuale.

Risponde Lunadivetro

  Caro amico,
  la ricerca delle cose sacre e spirituali è materia di studio e di conoscenza - e perché no, anche fonte di interesse e curiosità -, ma non ha a che fare con l'iniziazione. L'iniziazione è altra cosa, e non è facile trovarne il cammino o avere la possibilità di ottenerla, né da soli né all'interno di circoli o associazioni. Così è sempre stato, anche quando gli Ordini che tu citi erano più attendibili di quanto lo siano oggi.
  Non esiste una "via iniziatica per i più": perché non ci sono "i più"! C'è solo colui che è predestinato. L'iniziazione, infatti non è data dallo studio o dalla conoscenza: non si impara a scuola. L'iniziazione è di solito qualcosa di assolutamente sconosciuto, perché chi la possiede non la manifesta. Solo il fatto di esservi destinato conduce ai piedi di un Maestro; ma anche se trova il Maestro, non è detto che l'allievo riesca.
  Negli ordini iniziatici di un tempo non si "progrediva secondo meriti" verso l'iniziazione. Si progrediva nell'erudizione, nella rispettabilità, nella saggezza. Spesso proprio chi è coltissimo, in questo campo, è tenuto fuori dall'iniziazione: la conoscenza non dà automaticamente il diritto di entrare in mondi diversi. Essere un ricercatore, diventare un esperto di cose sacre, è ben diverso dall'essere iniziati.
  Chiunque può studiare e, in certa misura, essere "operativo" - sempre che l'animo glielo consenta. Ma l'essere capaci di utilizzare il prana o altre forme di energia non significa essere iniziati. In fondo anche un sorriso sincero spande energia positiva.
  Perciò, caro amico, nessun circolo o associazione - neanche se fondato su grande rettitudine - potrà mai dare l'iniziazione a chicchessia. Chi lo afferma ha le idee molto confuse.
  Quanto all'autoiniziazione... Odino era un dio, non un uomo. Le autoproclamazioni e i tentativi di procurarci ciò che non ci spetta causano molti danni. Anche perché il vero significato dell'iniziazione non è alla portata di chi affannosamente la cerca. Di solito colui che ne è destinato non la desidera affatto, perché sa che porta sacrificio, privazione e a volte anche derisione. Ma è costretto a chinare la testa e accettare... suo malgrado.
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