Commenti a "Fuoco d'angelo"
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Sono d'accordo sulla grande energia dell'Angelo ma anche sulla dolcezza, morbidezza, sensazione di purezza che può dare un bimbo piccolo possono essere correlati agli angeli.Risponde lunadivetro:La potenza non esclude certo la purezza, tutt'altro. Quanto alla "morbidezza", c'è differenza da quella di un batuffolo roseo a quella che potrebbe avere l'agire di un angelo. Un bimbo addormentato suscita sensazioni di tenerezza e innocuità: aggettivi che per un angelo non potremmo certo utilizzare! Tenendo presente che qualunque nostra definizione non può che essere molto lontana dalla realtà.
Sono perfettamente d'accordo con te, la coercizione che è partita dai tempi antichi, e viene perpetrata ancora oggi (per fortuna molti sono i risvegliati) ha fatto sì che questa realtà angelica "reale" sia rimasta pressoché sconosciuta, o male interpretata.Personalmente ho rincontrato (per caso?) l'Angelo custode (lo avevo dimenticato) che per rispetto non dico mio. È con me dal momento della nascita, cosa che mi ha reso felice e cambiato la vita. È tempo che le forze angeliche si rivelino con tutto il loro potere, e portino l'essere umano a quei livelli (da sempre e volutamente ritardati da 2000 anni di bigottismo) di consapevolezza, con la quale possiamo far progredire la madre Terra ed i suoi figli (TUTTI).Onoro la dea che è in te... benedizioni cara amica angelica... per te ed i tuoi cari...
Anonimo
25.04.09

Condivido pienamente. C'è grande forza in quello che hai scritto. Credo di cuore che i nostri angeli ci debbano dare la forza di credere in noi quando agiamo per il bene e per tutto ciò che ci appare ingiusto ma spesso mi capita di avere dei grossi dubbi e forse di sbagliare anche difendendo la dignità delle persone quando viene attaccata con prepotenza. Vorrei un consiglio di cuore. GrazieRisponde lunadivetro:Perché gli angeli ci diano la forza di fare ciò che ci sembra giusto, è necessario anzitutto crederci! Non nell'esistenza dell'angelo - che comunque è sempre presente -, ma nell'azione da compiere. Invece il nostro agire è spesso incerto. Non siamo troppo convinti di quel che vorremmo fare: ci trattengono la paura, la debolezza, o il giudizio altrui. Poi ci giustifichiamo dicendo: "Non sono stato aiutato". Insomma, manchiamo di determinazione. Ma il voler fare, che pure accomuna tanti di noi, non serve a niente se non è seguito dal fare. I buoni propositi ci mostrano come persone attive e disponibili, ma spesso è solo apparenza.La vera giustizia consiste nel difendere chi è vittima di soprusi. La prepotenza si accanisce sul debole, e per combatterla è necessario anzitutto non mettersi il problema di sbagliare. Anche il solo combattere porta beneficio, indipendentemente dal risultato.Talvolta la persona che vorremmo difendere non è capace di accettare il nostro intervento, e i dubbi vengono anche da questo. Ma il prepotente perderà comunque un po' della sua spavalderia, nel rendersi conto che il debole non è solo, e il confronto si sposterà su un altro piano.Certo, non sempre i nostri gesti avranno l'esito sperato, ma questo conta poco. Già il cercare di fare giustizia smuoverà le cose. Se tutti facessimo i nostri tentativi, pur sapendo che in molti casi andranno a vuoto, la società sarebbe assai diversa.La prepotenza prende piede proprio quando nessuno si ribella. E tutte le ingiustizie nascono dalla prepotenza non combattuta.