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L'invenzione umana delle gerarchie angeliche

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L'INVENZIONE UMANA DELLE GERARCHIE ANGELICHE
(I nove cori)
  L’idea che gli angeli siano disposti in gerarchie è molto antica. Già verso il V secolo d.C. Pseudo-Dionigi l'Areopagita codificò questo concetto, suddividendoli in nove cori; in seguito questa classificazione entrò a far parte della dottrina cristiana, e da allora l’abbiamo sempre data per scontata. Eppure parlare di gerarchie fra gli angeli è del tutto assurdo.
  Tendiamo a catalogare tutto ciò che ci circonda, e quindi ogni altro essere, usando i metri di misura propri della terra e dei rapporti tra gli esseri umani. Ci sembra normale giudicare un uomo più importante di un altro: o per i soldi che possiede, o per il lavoro che fa, o per il suo aspetto... Cerchiamo di guadagnarci la considerazione di chi per un motivo o per l’altro ci appare superiore, e non degniamo di grande attenzione coloro che riteniamo inferiori, se non per esercitare la carità.
  Eppure se ci pensiamo bene, o meglio se riusciamo ad elevare un po’ il nostro punto di vista, il presidente della Repubblica non è più prezioso di un semplice netturbino; un accattone non vale meno di Obama. Siamo tutti portatori della Scintilla divina, frammenti di Dio venuti a fare esperienza sulla Terra. Certo, ognuno a suo modo, ma nessuno può davvero ritenersi più importante di un altro. Sono le circostanze a sistemarci su gradini diversi, ma ciò non muta il valore intrinseco di ciascuno.
  Lo stesso concetto vale per gli angeli.
  In fondo cosa sono gli angeli? Sono Pensieri di Dio. L’universo materiale può essere considerato il Suo corpo fisico; gli angeli costituiscono i pensieri scaturiti dalla Sua mente. Possiamo credere che un Pensiero divino sia più importante di un altro? Che possa “comandare” su altri Pensieri?
  Ciò che diversifica gli angeli è il compito, non la posizione gerarchica. Esistono funzioni strettamente concatenate, non gerarchie. Tra gli angeli non vi sono capi o Prìncipi, come usiamo definirli. E se ai nostri occhi il compito di alcuni di loro può apparire più rilevante, ricordiamoci che niente esisterebbe se non ci fossero altri angeli a svolgere quelle mansioni che riteniamo – assurdamente – meno elevate.    Perciò la loro classificazione è del tutto arbitraria, inventata, appiccicata loro addosso secondo le umane usanze.
  I risultati sono paradossali. Riusciamo a credere, ad esempio, che gli angeli di nascita delle persone venute al mondo nei primi di aprile (che classifichiamo tra i Serafini) siano superiori agli angeli dei nati in settembre (che inseriamo tra le Dominazioni). Ecco gli esiti del modo di fare di noi uomini, che pretendiamo di estendere le nostre abitudini al resto dell’universo, che se ne ride, senza fermarci a riflettere prima di incamerare certi concetti. L’usanza protratta nel tempo non garantisce affatto la veridicità delle idee divulgate.
  Ciononostante,  la distinzione operata da Dionigi l'Areopagita tra Serafini, Cherubini ecc. - che trova riscontro anche nell'Albero della Vita cabalistico - ha un senso. Gli angeli appartenenti a queste schiere o cori non sono affatto disposti gerarchicamente, ma il loro diverso nome è giustificato dalle differenti funzioni. Il Divino si manifesta infatti nella creazione attraverso questi Pensieri-esseri, che sono espressione vivente della sua energia; e ogni Pensiero che essi incarnano si succede l’un l’altro in un ordine logico:

I Serafini sono la FORZA DELL’AMORE
I Cherubini sono VERITÀ  E CONOSCENZA
I Troni sono GIUSTIZIA
Le Dominazioni sono UNITÀ NELL’IMMENSITÀ
Le Potestà sono REDENZIONE
Le Virtù sono COSCIENZA
I Principati sono ARMONIA E BELLEZZA
Gli Arcangeli sono la LUCE DELLA RAGIONE
Gli Angeli sono TRASFORMAZIONE
Serafini
  L’AMORE è la Forza primaria: viene prima di tutto, è la base e l’origine. Tutto è amore, che si concretizza in modo diverso a seconda dei diversi piani di manifestazione. La forza dell’amore è ciò che crea e vivifica tutto.
Cherubini
  La forza dell’amore conduce sempre alla ricerca della VERITÀ e dunque alla CONOSCENZA.
Troni
  Dalla verità discende la GIUSTIZIA. Non esiste l’una senza l’altra.
Dominazioni
  La giustizia dispone le cose secondo le leggi naturali, sapendo però che ogni cosa conduce a Dio, il quale racchiude tutto in sé. Da questo deriva la consapevolezza dell’UNITÀ del Tutto, che si espande nell’immensa varietà della creazione.
Potestà
  Coltivando l’idea dell’unità si conquista la forza di allontanare ciò che divide e disgrega (“diavolo” deriva da diaballein, dividere), di liberarsi da ciò che è falso e sbagliato. Si realizza così la REDENZIONE.
Virtù
  La forza della redenzione sostiene la formazione della COSCIENZA: perché una coscienza debole non serve a niente!
Principati
  La coscienza permette di rendersi conto dell’ARMONIA del creato e di apprezzarne la BELLEZZA, che ha necessità, per essere tale, di purificarsi da ogni bruttura.
Arcangeli
  La bellezza – che giunge sempre al cuore – è ciò che invita a soffermarsi sulle creature e sul Creatore, ciò che  consente di vedere davvero e quindi di pensare. Pensare e comprendere. Ecco la LUCE DELLA RAGIONE.
Angeli
 Alla luce della ragione si realizza ogni evoluzione, che passando attraverso la nascita, la crescita e la morte perpetua la TRASFORMAZIONE, l’eterno movimento della vita. La vita che proviene dall’amore e si fonda sull’amore, ossia su quel primo Pensiero divino.
  La successione dei cori angelici rappresenta dunque l’Energia divina che si manifesta nel creato seguendo un ordine coerente. Un ordine indispensabile anche all’uomo affinché la sua esistenza e il suo scopo di vita raggiungano la pienezza.
Maria Antonietta Pirrigheddu
21.03.10

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