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Commenti a "Nel peccato mi ha concepito mia madre"

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Daniele - Bergamo      25.11.16
Mi chiedo se non ci faccia bene un approfondimento di studio biblico ebraico, per capire che le interpretazioni del v 7 del salmo nascono dal nostro modo di vedere, o dai preconcetti, magari a volte anche inculcati di cui siamo vittime....
Se facessimo un passo indietro e andassimo alle origini ci accorgeremmo che anche l'autore biblico non vedeva il concepimento come peccaminoso... e l'idea di peccato originale non è di tipo sessuale, piuttosto un orizzonte reale nel quale siamo immersi quando facciamo prevalere la nostra bestialità sulla nostra Umanità, che ritroviamo piena in Gesù, l'unico vero uomo. Purtroppo non tutta la predicazione fin dagli inizi (non solo del cristianesimo, ma pure dell'ebraismo) ha seguito questa saggezza. Anzi.
Gaetano Fasulo - Roma      29.01.16
Questo è uno dei tanti casi in cui si evidenzia la pessima abitudine da parte di un'alta percentuale di fedeli di recitare le preghiere e leggere passi sacri con lo stesso entusiasmo con il quale quando frequentavano le elementari recitavano le poesie davanti alla maestra e ai compagni! All'interno dell'unità familiare l'unione fra il maschio e la femmina è rispondente al comando biblico: - crescete e moltiplicatevi -. Non è un atto di amore ma un modo di vivere insieme fra coniugi; l'amore il vero amore è un'altra cosa. Purtroppo non tutti i fanciulli vengono generati dalla volontà di entrambi i genitori di mettere al mondo dei figli e alcuni escono fuori da rapporti adulterini, mentre altri sono generati per incidente mentre i genitori volevano solo - divertirsi -....
Ciascuno di noi è nato perché D-o lo ha voluto ed è vivo perché D-o lo Ama (ecco cos'è il vero Amore!) e continuerà a vivere sino all'istante in cui D-o non vorrà riprenderlo con Sé. Ecco che non possiamo dare tutti i torti a coloro che si scagliano contro la Bibbia; se le Parole sono state ispirate da D-o sicuramente coloro che le hanno trascritte erano ignoranti ed incapaci persino di trascrivere senza deformare il senso di quello che scrivevano....
Luana - Civitavecchia      04.12.13
Carissima, mentre leggevo la tua risposta alla mia domanda retorica, circa il peccato originale, mi è venuta in mente la parola dualità!
Ebbene se siamo Scintille Divine ("Chi vede me, vede il Padre Celeste....) in noi c'è l'informazione del Tutto: eravamo Unità, mentre scendendo nella materia diveniamo duali, creando l'ombra di noi stessi, abbiamo un davanti e un dietro, abbiamo due emisferi cerebrali, siamo entrati nella dualità del giorno e la notte e abbiamo filtrato attraverso menti soggettive, dando così connotazioni soggettive a ciò che avveniva tutto attorno e dentro di noi, perdendo così la memoria dell'oggettività insita del Tutto. Abbiamo attraversato il fiume Lete, quindi dimenticato, dobbiamo solo ritrovare in noi quell'Unità perduta. Non credi?
Un abbraccio

Risponde lunadivetro:
Una dualità i cui poli fondamentali sono il bene e il male. Ma senza la possibilità di muoverci da un polo all'altro saremmo immersi in un'inutile immobilità. E allora che saremmo venuti a fare qui?
Luana - Civitavecchia      02.12.13
Ciao Maria Antonietta, ancora grazie di tutto.... Sei sempre grande e riempi il cuore di ogni bene con le tue riflessioni, commenti, suggerimenti, approfondimenti, etc.
Ho una domanda che anela ad una risposta:
"Ti sei mai domandata perché il «famigerato peccato originale» ce lo ritroviamo nel nostro DNA, da quello che sostengono gli eminenti.... e non lo si ritrova nelle altre religioni?"
Vedi Buddhismo anche se è una filosofia di vita, sostengono la legge del Karma... il continuum mentale..., insomma spronano alla consapevolezza e responsabilità delle proprie azioni,  però proviene dall'Induismo dove non troviamo peccato originale ma ben altro, nelle precolombiane non ho trovato traccia di tale peccato. Insomma perché vogliono deturpare, sporcare e rendere abbietto un atto d'amore e la sacralità del seme che contiene. Non sarà che da quando hanno depredato il Matriarcato con il Patriarcato hanno fatto di tutto e di più!!!
Un abbraccio sincero

Risponde lunadivetro:
Noi occidentali ci ritroviamo il peccato originale nel DNA culturale, non certo in quello appartenente all'essere umano in quanto tale.
È chiaro che, così come ci è stato presentato, il concetto di un peccato primordiale è qualcosa di molto utile per tenere le coscienze soggiogate. Serve per farci sentire sporchi e indegni, sempre, a prescindere; serve a rendere indispensabili riti e intermediari che avrebbero il potere di "purificarci".
Ma, sotto questa terribile manipolazione, giace comunque il ricordo di una verità stravolta e dimenticata: il fatto che, entrando nella materia, l'uomo viene necessariamente a contatto col male, anche dentro di sé. Un male che non è certo l'invenzione del diavolo o di qualche serpente, ma che è invece qualcosa di indispensabile alla comprensione, alla crescita e dunque all'evoluzione (vedi in proposito l'articolo Il giardino dell'Eden).
Liliana - Messina      13.11.13
Ciao Mari, la tua saggezza, la tua intelligenza e la tua sensibilità mi fa solo pensare ad un commento: sei grande!
Alessandra - Roma      07.10.13
Grazie MariaAntonietta,
Ogni volta che apro il tuo sito, è come se aprissi uno scrigno, oppure frugassi in un sacco pieno di tesori, alla ricerca di nuove scoperte, come tu hai chiamato questa sessione. E riesci sempre a farmi trovare anche più di quello che mi aspettavo.
Questo è uno dei più belli articoli che io abbia letto fin ora estende i confini del cuore, illumina e scalda. Ha fatto riaffiorare in me qualcosa di meraviglioso, qualcosa che pensavo di avere perso, confuso avuto non  avuto, cos'era? Forse proprio perché ce lo strappano via insidiando sin da piccoli il dubbio, il "peccato", così quando cresci, hai quasi paura di quel sentimento così libero ,che invece riconoscevi, ricevevi e donavi con semplicità. Quell'amore innocente e spavaldo, puro innato, che ho visto e sentito negli occhi e nel cuore dei miei genitori, dei mie nonni, dei miei cari, in cui c'era spazio per tutto, tranne che per la parola "peccato". Nelle speranze che ancora nascono,sfidando tutte le realtà, nei cuori di due persone che si amano, dicendo ancora sì alla vita, aprendo le braccia al futuro, qualsiasi esso sia.
Grazie MariaAntonietta per la forza dei tuoi messaggi, per l'aiuto che mandi. Nel mio cuore le parole stanno cambiando, non è facile ci vuole molto più coraggio ad  amare che ad odiare, ci hanno insegnato poche cose sull'amore, sta a noi cercare e cogliere il buono di quelle poche cose, grazie anche ai messaggi di menti e alti spiriti come te.
Ho notato che questo articolo porta la data del mio compleanno, bè visto il caso, ci gioco sorridendo, pensando che ,se lo avessi letto quel giorno, sarebbe stato un bellissimo inconsapevole, regalo. Ancora grazie, anche per le risposte bellissime forti e vere che mi hai dato.
Un abbraccio grande Alessandra.
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