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245-Conosco soltanto la disperazione

Segni
Giuseppe - Bari  

Giuseppe scrive:
  Sono solo, con una vita sprecata alle spalle.
Conosco soltanto la disperazione.
Non sono mai stato capace di godere i doni che la vita mi ha offerto a piene mani.
Mi sono raccontato le ragioni della mia infelicità e mi sono assolto.
E la mia vita peggiora di giorno in giorno, mentre mi allontano sempre di più da qualunque affetto, incapace come sono a ricambiarlo.
Sono a un bivio.
O la disperazione avrà definitivamente il sopravvento su di me, chiudendo con coerenza una vita sprecata, o un miracolo la salverà prima che finisca.
Invoco l'angelo custode inutilmente.
Non merito ascolto perché non voglio salvarmi.
Non voglio essere amato.
Vorrei solo tornare indietro.
Ma non si può.

Risponde Lunadivetro

  Ti rispondo cominciando dalla fine.
  Tu invochi l'angelo custode, a quanto dici inutilmente; ma con tutto l'accoramento che hai è più che normale che non abbia risposta! Ti sembrerà paradossale, ma nel tuo caso l'angelo che dovresti invocare sei tu. Dopo che avrai trovato questo angelo, potrai invocare quello custode.

  Non si è mai soli. Si è soli soltanto quando si vuole esserlo. E la vita non è mai sprecata. Noi crediamo di sprecarla, ma in realtà non siamo capaci di mettere a frutto le esperienze che essa ci offre. Perché la vita è esperienza!
  Perdona la franchezza, ma non sei in grado di giudicare se hai sprecato o no i doni che Dio (non la vita ma Dio) ti ha offerto. E a proposito di doni: sei certo di aver capito quelli che hai ricevuto? Perché se fossi stato in grado di comprenderli, sicuramente non li avresti buttati via!
  Ma la convinzione di aver buttato via tutto è sbagliata anch'essa: la ricostruzione è sempre possibile, partendo da qualunque punto, anche dal punto della più grande disperazione. È con la volontà che si recuperano i doni, sia quelli già scoperti che quelli che ancora non conosciamo, e che aspettano che ci accorgiamo di loro.
  Anche solo per questo vale la pena di darsi un pochino di forze e di coraggio: per scoprire ciò che davvero si è e soprattutto ciò che si può essere. Sapendo che proprio in questa ricerca di avranno le più grandi sorprese.

  Il miracolo puoi compierlo solo tu. Come? Rendendoti conto che sei ancora vivo! E se riesci ad argomentare certe cose, è evidente che in te c'è un grande potenziale. La capacità di riconoscere il proprio fallimento è già un gran pregio.
  La ricostruzione dell'uomo avviene proprio quando si riconosce l'errore. È questo il vero bivio. Da questo punto si rinasce. Il passato è sempre dietro le spalle, e ciò che ci aspetta è sconosciuto; ma ciò che ci aspettiamo noi dobbiamo cercarcelo. Perciò rimboccati le maniche!
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