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405-Ascoltarmi e non pensarmi

Segni
Broken   

Broken scrive:
  Io non posso che darti ragione e leggerò questo prezioso messaggio ogni volta che questa depressione mi tenterà. Guardare la propria situazione da una nuova prospettiva può davvero salvarci dal malessere. Rileggersi in un momento più positivo mi fa sentire quasi goffa, buffa, “esagerata” per aver pensato certe cose. Però poi nel momento del dolore, certi pensieri sembrano l’unica verità ammissibile.
  Mi accorgo di soffrire così tanto Luna perchè io vedo questa scelta come una ‘‘condanna’’ e ogni volta che sento di aver trovato la mia strada, mi sembra di sbagliare tutto. Voglio, devo, sento di voler rispettare la voce profonda che si trova dentro di me. Ma è difficile per me ora sentirla.
  Come posso imparare ad ’ascoltarmi e non a pensarmi’? Ti chiedo troppo, lo so. Ma qualsiasi consiglio mi darai, sarà utile per me. Grazie davvero.

  P.S. ho deciso che dedicherò il mio tempo anche  ad altro, non solo a queste domande, ma a ciò che mi può rendere serena nel presente.

Risponde Lunadivetro

  Già, come si può smettere di farsi smangiucchiare il cervello da pensieri poco utili? Come fare a non lasciarsi travolgere dalla piena?
  Anzitutto prendendone consapevolezza. Una volta che te ne rendi conto, hai compiuto il primo fondamentale passo. Infatti i pensieri molesti prendono il sopravvento proprio perché noi, essendoci abituati, nemmeno ce ne accorgiamo: ci sembra normale avere questo vocìo interno, un po' come chi abita nei pressi di una cascata non fa più caso al suo fragore.
  Dunque vigilare è la parola magica che, per prima, ti permette di vincerli. Perché quando te ne accorgi, quando capisci che non è normale farsi rivoltare il cervello come un calzino da pensieri che sai essere dannosi, allora puoi metterci rimedio. Ci vuole un po' di pazienza, e naturalmente del tempo: non ci si libera da un'abitudine sbagliata - che coltiviamo da quando siamo venuti al mondo - in quattro e quattr'otto.
  Vi sono tanti sistemi che possono aiutarci in questa impresa, e magari se mi scrivi in privato ne vediamo qualcuno insieme, aiutandoci a vicenda. Ma non pretendere da te l'impossibile: sei troppo giovane per avere chiara la strada davanti a te. Quella che definisci "voce profonda" non può dirti, ora: "Ecco, questo è ciò che fa per te"! È molto più probabile che tu giunga ad intuirlo proprio dedicandoti ad altro, e soprattutto a ciò che ti fa star bene momento per momento, come saggiamente stai cominciando a consigliare a te stessa.

  Infine, ricorda che una scelta non è mai una condanna, a meno che non si decida deliberatamente di fare del male. Una scelta è sempre qualcosa di rimediabile, qualcosa che è soggetta a cambiare nel tempo, nella misura in cui noi stessi cambiamo - e lo facciamo continuamente. Perciò accetta il fatto che ciò che desideri oggi possa non andarti bene domani. Se devi scegliere qualcosa, fallo a cuor leggero: finché siamo vivi, avremo sempre la libertà di decidere in seguito qualcosa di diverso. Altrimenti cosa vivremmo a fare?
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