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Angeli di nascita

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ANGELI DI NASCITA

La valigetta degli attrezzi

  Cosa ci faccio qui? Sono nato per caso, ritrovandomi su un percorso casuale che va dalla nascita alla vecchiaia, oppure ho uno scopo? Qual è il motivo della mia esistenza? E cosa posso fare per renderla davvero umana, interessante, viva?
  Una vita può sembrare lunga, ma il tempo muore con noi. Ed è una gran pena arrivare alla fine sapendo di non aver fatto alcuna differenza. Quando invece abbiamo vissuto per uno scopo, ce ne possiamo andare sorridendo: sappiamo che abbiamo dato un contributo, e poco importa se sia stato eccezionale o sia passato inosservato. È sufficiente che lo sappiamo noi.
  Quel che riusciamo a fare meglio, e soprattutto quel che desideriamo costruire, prevalentemente ha a che vedere con i talenti di cui Madre Natura ci ha fornito. È come se arrivassimo qui con una sorta di “valigetta degli attrezzi”. Alcuni sono pronti per l’uso, altri devono essere perfezionati e affinati. Ma le nostre soddisfazioni maggiori vengono proprio quando li tiriamo fuori e li utilizziamo.

Correnti di energia vivente

  Antiche tradizioni spiegano che i nostri doni innati siano sostenuti da Forze particolari, da esseri che hanno qualità diverse a seconda del momento in cui veniamo al mondo. Possiamo immaginarli come “pensieri di Dio”, concepiti come un aiuto per compiere il nostro destino. Non sono al nostro servizio, come talvolta si dice, ma ci appartengono. Anzi, vivono letteralmente dentro di noi. Sono una parte di noi. Energie che ci compenetrano e ci ispirano mentre cerchiamo di percorrere la strada più importante dell’esistenza: quella della realizzazione personale.
  Li chiamiamo “angeli di nascita” perché accompagnano ogni uomo dal momento in cui fa la sua comparsa sulla terra, ma questo è solo uno dei tanti nomi possibili. In verità non conosciamo un termine corretto. Non dovremmo definirli “geni”, come leggiamo su alcuni testi; altrettanto impreciso è pensarli come angeli. Quest’ultimo è il termine che usiamo comunemente per indicare creature appartenenti a linee evolutive che vanno oltre quella umana, e di cui poco comprendiamo.
  L'idea che siano unicamente aspetti della nostra personalità è piuttosto riduttiva. Non sono nemmeno dei campi energetici impersonali nei quali l’uomo passa quando viene alla luce, e dai quali viene in qualche modo plasmato. Possiamo vederli piuttosto come delle correnti di energia vivente, che ci attraversano al momento della nascita e che permangono in noi fino alla fine dei nostri giorni. Non restano dopo il nostro passaggio sulla terra, ma nell'Oltre portiamo con noi quel che abbiamo realizzato grazie ai loro doni. Non vanno confusi con l’angelo custode, che ha invece compiti di protezione ed è una voce di coscienza.

Tre angeli per ogni uomo

  72 pensieri-esseri, o meglio 72 sciami di energie con una propria intelligenza e individualità, che hanno il compito di accompagnare la nostra evoluzione: ecco cosa sono. O, almeno, questo è un modo di rappresentarceli che può avvicinarsi alla loro realtà. I portatori dei nostri talenti, delle nostre inclinazioni, delle nostre aspirazioni.
  I loro nomi ci sono stati tramandati da millenni e, nella loro varietà, riflettono 72 sfaccettature divine, 72 Volti divini. Ogni uomo è accompagnato da tre Angeli di nascita, individuabili in base al momento in cui viene alla luce. Per stabilire il primo è di solito sufficiente conoscere il giorno e il mese; per gli altri due è invece necessaria anche l’ora. Tre Forze che ci pulsano dentro, invogliandoci e guidandoci verso il compimento del nostro scopo di vita.
  La realizzazione personale non può prescindere dai principi e i desideri più profondi che nutriamo. L’infelicità, spesso, è data dal fatto che cerchiamo con testardaggine ciò che non fa per noi. Magari seguiamo percorsi verso cui siamo stati sospinti da altri, abbandonando quel che ci spetta. Sovente non conosciamo nemmeno le qualità che ci contraddistinguono. Ma fare quel che non ci piace, quel che non ci compete, rende la vita approssimativa. Così ci si arrabatta faticosamente, senza neanche sapere il perché.
  La felicità esige l’attuazione di ciò che siamo. Ecco cosa si intende quando si parla di destino. È appagato chi ama quel che fa, o meglio chi può fare quel che ama. L’esistenza scorre più dolce, e le soddisfazioni non mancano, quando riusciamo a capire quel che vogliamo e ad esso dedichiamo il nostro impegno. Questo è il senso reale della parola “vocazione”.

Seguire la propria vocazione

  Ecco, la vocazione. Quante volte questo termine viene frainteso!
  Seguire la propria vocazione non significa altro che fare, e soprattutto essere, ciò che il cuore desidera. Gli Angeli di nascita ci affiancano in questa impresa, nella quale è racchiuso lo scopo per cui siamo al mondo: portano il dono della vocazione e ci invitano a renderla viva. Sono essi stessi dei doni, perché le loro energie costituiscono quella famosa valigetta degli attrezzi. Ci vengono in sostegno con quelle attitudini che costituiscono i cardini del nostro essere, e che possiamo esprimere come meglio crediamo. È così che si illumina davanti a noi la strada da percorrere. Ciascuno, poi, è libero di seguirne le ispirazioni oppure di ignorarle: ad ogni passo si può scegliere se mettere a frutto i talenti o sprecarne il potenziale. La decisione è comunque nostra.
  Il dono dell'angelo - l'opportunità che offre – aiuta l'uomo a divenire un tutt'uno con la sua vera essenza.
 Certo, non sempre siamo in grado di sentire la "voce" degli Angeli di nascita: intrappolati come siamo nella superficie delle cose, è facile trascurare le sensazioni più sottili a cui non siamo abituati a far caso. Eppure comunicano con noi in mille modi diversi. Per accorgercene basterebbe diventare un pochino più sensibili ai sogni, alle intuizioni, alle coincidenze e ai messaggi di cui è costellata la vita quotidiana.
  Se invece ci aspettiamo di percepirli con i sensi fisici, o di assistere ad eventi eclatanti, stiamo già partendo col piede sbagliato. L’angelo, come l’uomo, vive nelle piccole cose. Ciò che è grande sta all’interno.
Maria Antonietta Pirrigheddu
2007

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